dei giovani». Con questo gioco di parole il responsabile regionale della Uil- scuola Leonardo D'Onofrio ha spiegato il perchè della sua protesta a sostegno dei lavoratori precari nelle scuole materne e negli asili nido della città. Nel Mantovano i precari, tra docenti e personale Ata (bidelli e amministrativi), sono circa un migliaio. La provocazione lanciata dalla Uil si accompagna ad una raccolta di firme che verrà presentata al ministro della pubblica istruzione Letizia Moratti.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Leonardo D'Onofrio che ha fatto il punto sulla situazione dei precari nel mantovano e sugli obiettivi che intende raggiungere con la sua protesta. «I precari, nelle scuole - ha detto il sindacalista - sono docenti abilitati o idonei e insegnanti con specializzazione per il sostegno senza abilitazione. La maggior parte ha un'età massima di 45 anni».
Sono due le richieste che la Uil avanza nell'appello lanciato al ministro Moratti. «Chiediamo una sostituzione dell'attuale graduatoria provinciale con una regionale - continua D'Onofrio - in questo modo, a seconda del posto che occupa nella lista, un docente potrà decidere di insegnare, per esempio, a Milano o a Mantova». Ma la proposta più interessante riguarda la trasformazione dei contratti annuali, che non garantiscono alcuna sicurezza agli insegnanti, in nomine triennali.
«Con un contratto valido fino a tre anni il precario si stabilizza. Così facendo si eviterà il caos che ogni anno investe le nuove graduatorie. Il primo settembre del 2004 rimarrebbero soltanto dei posti residuali».
L'iniziativa di D'Onofrio è stata comunque oggetto di critiche da parte delle altre organizzazioni sindacali. L'accusa rivolta alla Uil-scuola è di aver rinunciato alla lotta per le nomine di ruolo. «Non ci siamo affatto arresi - tiene a precisare D'Onofrio - la lotta continuerà, ma bisogna procedere per gradi. I posti di ruolo sono molto pochi. Il nostro dovere è garantire, anzitutto, un minimo di stabilità ai precari. Il ministro Moratti, in reltà, ha chiesto più volte l'autorizzazione per le immissioni di ruolo, ma i vari ministri economici si sono sempre mostrati contrari».
D'Onofrio sottolinea dunque l'inutilità di una mobilitazione contro il ministero dell'istruzione. «Quello che bisogna fare - dice - è aumentare e stabilizzare le risorse lavorative: solo così la scuola pubblica può sopravvivere». Provvedimenti, quelli auspicati dalla Uil, in attesa di un generale riordino del sistema di reclutmento e del decentramento scolastico. La data prevista per l'inizio del digiuno e per la raccolta delle firme è l'11 di settembre, ma il messaggio di D'Onofrio ha già avuto una certa risonanza. Ad aderire alla protesta dovrebbe essere l'ottanta per cento dei precari.
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http://quotidianiespresso.repubblica.it/gazzettamantova/arch_05/mantova/cronaca/nc501.htm
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