Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni

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lunedì 29 febbraio 2016

“ADESIONE PROGETTO PER LA TRANSIZIONE VERSO LO STATO DI DIRITTO E IL DIRITTO ALLA CONOSCENZA CONTRO LA RAGION DI STATO”

C O M U N E D I S A N F E L E
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COPIA CONFORME
DELIBERAZIONE del CONSIGLIO COMUNALE
Adunanza D'urgenza Di Prima Convocazione - Seduta Pubblica
N. 6
data: 30-01-2016
OGGETTO: ADESIONE PROGETTO PER LA
TRANSIZIONE VERSO LO STATO DI DIRITTO E IL
DIRITTO ALLA CONOSCENZA CONTRO LA RAGION
DI STATO - INDIRIZZI E PROVVEDIMENTI
L’anno duemilasedici addi trenta del mese di gennaio alle ore 11:15 nella sala delle
adunanze, previa osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge
comunale e provinciale, vennero oggi convocati a seduta i Consiglieri Comunali.
All'appello risultano:
SPERDUTO Donato P BENCIVENGA Mario A
PIERRI Michele P CARLUCCI Raffaella A
DE CARLO Donato P CARRIERO Vitantonio A
BOCHICCHIO Rocco P MASI Gianmario P
GROTTOLA Michele P FARUOLO Vittorio A
RICIGLIANO Sergio P CARNEVALE Giovanni P
LUONGO Canio A
Totale presenti 8
Totale assenti 5
Assiste il vice Segretario Comunale Di Leo Leonardo Donato il quale provvede alla
redazione del presente verbale.
Essendo legale il numero degli intervenuti, il Dott. GROTTOLA Michele assume la
Presidenza e dichiara aperta la seduta per la trattazione dell'oggetto sopra indicato.
DELIBERA
DI APPROVARE in ogni sua parte e senza integrazioni e/o modificazioni la proposta
di deliberazione avente ad oggetto : “ADESIONE PROGETTO PER LA
TRANSIZIONE VERSO LO STATO DI DIRITTO E IL DIRITTO ALLA
CONOSCENZA CONTRO LA RAGION DI STATO – INDIRIZZI E
PROVVEDIMENTI”, che si allega alla presente deliberazione per costituirne parte
integrante e sostanziale;
DI FARE RINVIO alla predetta proposta di deliberazione per la migliore intelligibilità
della parte motiva e dispositiva del verbale;
DI DEMANDARE ai competenti responsabili di area l’adozione dei conseguenti atti di
attuazione e gestione tecnica, amministrativa e contabile ai sensi degli artt. 107 e 109
del D. Lgs. 18 Agosto 2000, n. 267.
Infine, con successiva votazione espressa in forma palese, il cui esito è:
Consiglieri assegnati:
Consiglieri assegnati: n. 13
Consiglieri presenti :
Voti favorevoli
Consiglieri presenti : n. 8
n. 8
n. 8
Consiglieri votanti: n. 8
n. 13
Voti contrari
Voti favorevoli n. 8
n. 0
Delibera di C.C n. 6 del 30-01-2016
Si dà atto che è presente l’assessore esterno PASCALE Donatella.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTA la proposta di deliberazione avente ad oggetto : “ADESIONE PROGETTO
PER LA TRANSIZIONE VERSO LO STATO DI DIRITTO E IL DIRITTO ALLA
CONOSCENZA CONTRO LA RAGION DI STATO – INDIRIZZI E
PROVVEDIMENTI;”;
UDITI gli interventi;
Visto l’esito della votazione:
Voti contrari n. 0
Consiglieri votanti:
Astenuti n. 0
2
n. 8
la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi
dell’art. 134, 4° comma, del D.lgs. 267/2000, data la necessità di dare da subito
effettività alla nomina del revisore
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
dal rapporto del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa risulta che al 31 dicembre
2014
l’Italia al primo posto - seguita da Turchia, Russia e Ucraina - - tra i paesi che non
hanno dato seguito alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo;
-l’Italia è al primo posto tra i paesi da cui provengono denunce ripetitive,
ovvero per le stesse violazioni, con più di con più di 8000 domande relative alla
durata delle procedure giudiziarie e l'esecuzione delle decisioni prese ai sensi
della legge Pinto, legge che aveva lo scopo di prevenire i ricorsi alla Corte;
-che dal 1959 al 2014 l’Italia è il paese che ha subito più condanne dopo la
Turchia; e il 51% delle sentenze contro l’Italia riguardano la durata eccessiva
delle procedure giudiziarie;
-“che l’elevato numero di sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo e
delle decisioni del Comitato hanno rilevato a partire dagli inizi degli anni 1980
problemi strutturali in Italia a causa della durata eccessiva dei procedimenti civili,
penali e amministrativi” e “che i ritardi eccessivi nell'amministrazione della
giustizia costituiscono un pericolo grave per il rispetto dello Stato di diritto”.
Premesso altresì che:
il Partito Radicale ha in corso una campagna per la transizione verso lo Stato di
Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato e che nella conferenza
tenuta al Senato il 27 luglio il Presidente Mattarella nel suo messaggio di saluto ha
tra l’altro affermato che: "La conoscenza - e il diritto alla conoscenza - è un
tema emergente della nostra epoca, che merita attenzione a livello dello stesso
sistema delle Nazioni Unite."
Considerato che :
il 23 settembre 2015 la Commissione Affari Esteri della Camera ha discusso e
approvato la Risoluzione 7/007/68 che ha impegnato il Governo "a farsi
promotore, insieme a Paesi rappresentativi di tutte le aree geopolitiche e
regionali, di iniziative in ambito ONU che conducano l'Organizzazione, le sue
agenzie specializzate e gli Stati membri a intraprendere un'azione volta a favorire
una transizione comune verso lo Stato di diritto e a codificare a livello universale il
nuovo diritto umano alla conoscenza."
Premesso infine che:
a New York è in corso la 70ma Assemblea generale delle Nazioni Unite e che
nel corso della prossima Assemblea generale si dovranno eleggere i membri
n. 0
3
Astenuti
4
non permanenti del Consiglio di Sicurezza.
DELIBERA
DI SOLLECITARE il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio e il
Ministro degli Affari Esteri a a fare proprio il progetto per la transizione verso lo
Stato di Diritto e il Diritto alla Conoscenza contro la Ragion di Stato e su questo si
candidi sin da subito e pubblicamente l’Italia al posto di membro non permanente
del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite;
DI INVIARE la presente delibera al Presidente della Repubblica, al Presidente del
Consiglio e al Ministro degli Affari Esteri.
APPELLO PER IL DIRITTO UNIVERSALE ALLA CONOSCENZA
Noi sottoscritti, donne e uomini, responsabili di legislazioni e di governi, donne e
uomini di scienze, di lettere, di arti, diversi per religione, storia, formazione
spirituale, ma tutti donne e uomini di pace,
Consapevoli dei gravissimi rischi, da cui la civile convivenza è minacciata nella
gran parte del pianeta a causa della crescente erosione che la democrazia e lo
stesso Stato di diritto stanno subendo nei paesi cosiddetti «democratici»,
Profondamente preoccupati perché gravissime e sempre più frequenti violazioni
del comune corredo giuridico, costitutivo della vita civile nelle aree del mondo
occidentale e della cosiddetta «primavera araba», colpiscono l’autentica
democrazia politica e producono l’aumento dei conflitti e della povertà diffusa e
sconvolgono pacifici ordini sociali,
avvertiamo l’impellenza di un’azione politica capace di riportare la vita degli Stati
democratici all’altezza dei principi ispiratori e delle norme con essi coerenti, in
un ripristinato quadro di costituzionalità interna e internazionale.
Si tratta di riprogettare con iniziative concrete una legalità democratica
tendenzialmente universale.
A tanto ovviamente non serve rispolverare vecchi e fallimentari ricorsi alla forza,
produttivi solo di nuove dolorose lacerazioni.
Noi fermamente crediamo che nel diritto, e solo in esso, è la chiave della pace.
Una nuova politica del diritto si articola in una serie di azioni da progettare con
aperto spirito critico e da praticare con solidali volontà.
Il primo punto di una tale iniziativa politica, quello che tutti gli altri regge, è la
convinzione che uno Stato non è democratico, se la conoscenza è di uno, di
pochi o magari di molti, ma non di tutti. Se democrazia è il potere del popolo, e
si è impotenti cioè si è incapaci di decidere correttamente se non si sa, è
evidente che il popolo, cioè tutti i cittadini, hanno il diritto di sapere.
Il secondo punto è l’esistenza della capacità di conoscere, cioè di poter ricevere
le informazioni, di poter selezionare criticamente e valutare adeguatamente
l’informazione, in modo da decidere nel modo più corretto. Ciò significa che
fondamentale è una forte iniziativa per aiutare tutti, nessuno escluso, nel lavoro
per affinare la propria capacità conoscitiva. La lotta per un sistema serio della
formazione intellettuale aperto a tutti e il rafforzamento degli strumenti di
diffusione delle informazioni è azione preliminare al l’affermazione del diritto.
5
Il terzo punto è che i poteri in possesso dell’informazione essenziale per le
decisioni popolari si dispongano a fornirle. Qui la nostra iniziativa ha di mira le
massime autorità internazional i,gl iStati ,le organizzazion ie g’lindividui
detentori delle informazioni. E’ questa una sfida molto difficile, da sostenere con
la forza paziente della discussione a tutti i livelli. Si tratta di battere il vecchio
dogma del potere sovrano, la cosiddetta «ragione di Stato», e di ridurne la
pretesa entro i limiti più ragionevolmente ristretti, sopprimerla per le situazioni
interne dello Stato, stabilirne le prescrizioni. Ma la campagna contro la «ragione
di Stato» deve, ancor più dei «segreti» del passato, portare massimamente alla
luce le ragioni oggettive, favorevoli e contrarie, alle decisioni da prendere. Quel
che dopo tutto più conta non è condannar el’irrevocabile passato ,ma
«conoscere per deliberare» il futuro possibile.
Soltanto uno Stato, che riconosca anche il diritto dei cittadini alla conoscenza,
può aspirare ad essere considerato propriamente uno Stato di diritto.
Noi sottoscritti siamo fermamente convinti che gli abitatori del mondo, se
conosceranno le effettive poste in gioco e soprattutto le reali condizioni della
partita, molto probabilmente sapranno prendere le decisioni opportune per
scongiurare le incombenti minacce. Perciò, in ragionata convergenza con il
manifesto-appello di 113 Premi Nobel contro lo sterminio per fame, sete e
guerre nel mondo, noi ad esso affianchiamo l’appello contro l’infame rifiuto
d’informare, contro gl’inganni della conoscenza negata.
Questo appello impegna innanzitutto noi stessi, ciascuno per le proprie
responsabilità nella vita civile, a promuovere con tutte le iniziative possibili,
innanzitutto nella sede delle Nazioni Unite, la transizione verso lo Stato
democratico e federalista, fondato sull ’universale diritto alla conoscenza.
Marou Amadou, Ministro della Giustizia, Niger
Bakhtiar Amin, già Ministro per i Diritti Umani, Iraq
Abdullah An Na’im, Professore di legge, Emory University, Stati Uniti
Gianluca Ansatone, Analista di politica e sicurezza internazionale, Italia
Rita Bernardini, già Deputata, Segretaria di Radicali Italiani, Italia
Marco Beltrandi, già Deputato, Italia
Marco Cappato, Consigliere citta metropolitana di Milano, Tesoriere Associazione
Luca Coscioni, già Deputato europeo, Italia
Daniel Cohn-Bendit, già Deputato europeo e co-presidente del Gruppo Verdi/Alleanza
Ubera
Europea al Parlamento Europeo, Francia/Germania
Furio Colombo, già Senatore, giornalista, Italia
Mairead Corrigan-Maguire, Premio Nobel per la Pace, Regno Unito
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino, già Deputato, Italia
Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo, Italia
Filomena Gallo, Segretaria Associazione Luca Coscioni, Italia
André Gattolin, Senatore della Hauts-de-Seine, Francia
Sid Ahmed Ghozali, già Primo Ministro, Algeria
Birgitta Jónsdóttir, Deputata, Partito Pirata, Islanda
Aldo Masullo, filosofo, già Deputato, Italia
Louis Michel, Deputato europeo, già Commissario europeo e Ministro degli Affari
esteri,
Belgio
Marco Pannella, Leader del Partito Radicale, già Deputato, Italia
Claudio Radaelli, Professore di Scienze Politiche alla Università di Exeter, Regno Unito
Ezechia Paolo Reale, Segretario Generale Istituto Superiore Internazionale di Scienze
Criminali,
6
Italia
Najima Thay Thay Rhozali, già Segretario di Stato presso il Ministero dell'istruzione,
Marocco
Lord David Steel of Aikwood, già Leader ofthe Partito Liberale, Regno Unito
Giulio Terzi di SantAgata, Ambasciatore, già Ministro degli Affari Esteri, Italia
Maurizio Turco, già Deputato, Tesoriere del Partito Radicale, Italia
Vo Van Ai, Presidente di "Que Me: Action for Democracy in Vietnam", Francia
Jianli Yang, Presidente di "Initiatives for China", Harvard Fellow, Stati Uniti
Elisabetta Zamparutti, Membro del Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio
D'Europa,
Tesoriere di Nessuno Tocchi Caino, già Deputata, Italia
COMUNE DI SAN FELE
PROVINCIA DI POTENZA
_______________
ATTI DELLA SEDUTA CONSILIARE
del 30 GENNAIO 2016
_________________________
Punto n. 6 all’Ordine del Giorno:
<conoscenza contro la ragione di Stato>>
7
PRESIDENTE: Sesto punto all’Ordine del Giorno: “Adesione al progetto per
la transizione verso lo stato di diritto e il diritto alla conoscenza contro la ragione di
Stato. Indirizzi e provvedimenti”. Relaziona il Sindaco.
SINDACO: Presidente questo…Grazie. Questo è una delibera promossa
essenzialmente e non solo dal Partito Radicale perché si voglia far sì che l’Italia, prima
di tutto abbia un posto permanente alle Nazioni Unite e poi ci sia…perché da un
rapporto del Comitato del Consiglio dei Ministri Europeo risulta che fino al 2014
l’Italia è al primo posto tra i paesi che non hanno dato seguito alle sentenze della Corte
Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ora con questa delibera, voglio dire, si vuole invitare il Presidente della
Repubblica a far si che…diciamo il Presidente della Repubblica, il Presidente del
Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Esteri a far proprio il progetto per la
transizione verso uno Stato di Diritto e il diritto alla conoscenza contro la ragione di
Stato. E si candida, appunto, da subito pubblicamente l’Italia al posto di membro non
permanente presso, diciamo, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questa è una
delibera…diciamo, una volontà più che…ci sono una serie di giuristi e di umanisti che
hanno sollecitato anche questa, questa…ex ministri questa, questa situazione, ne sono
tantissimi, italiani, esteri e quindi si fa più una, una, una manifestazione di volontà,
niente di più.
PRESIDENTE: Ci sono interventi? La votiamo?
Allora, chi vota a favore? Tutti all’unanimità. Per l’immediata esecutività. Come
prima, tutti all’unanimità. Immediatamente esecutiva, si, all’unanimità.

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