IX Congresso Provinciale UIL Scuola Milano
27 -– 28 gennaio 2006
27 gennaio
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Ore
9,00
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Registrazione
delegati ed invitati
ITCS “Carlo Cattaneo” – Piazza Vetra, 9 – Milano
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Ore
9,45
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Apertura
dei lavori: Elezione Presidenza; Elezione Commissioni;
Approvazione
programma dei lavori
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Ore
10,15
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Relazione
della Segreteria presentata
da
Carlo Giuffré – Segretario UIL Scuola Milano
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Ore
10,45
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Intervento
invitati
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Ore
13,00
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Intervento
Franco Sansotta – Segretario Nazionale UIL Scuola
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Ore
13,30
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PAUSA
PRANZO
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Ore
14,30
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Ripresa
dei lavori: “SHOAH – 60 minuti di memoria”
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Ore
15,30
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Intervento
Roberto Monticelli – Segretario Responsabile UIL Milano
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DIBATTITO
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Ore
17,30
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Intervento
conclusivo: Leonardo Donofrio – Coordinatore UIL Scuola Lombardia
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Ore
18,00
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Mozioni
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Ore
19,00
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Chiusura
lavori prima giornata
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29 gennaio
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Ore
15,30
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Ripresa
lavori
“Sala Polotti” – Sede UIL Via Campanini, 7 – Milano
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Ore
15,40
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Intervento
Maria Teresa De Noto – Presidente IRASE Provinciale Milano
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Ore
16,00
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Prosieguo
presentazione mozioni
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Ore
16,30
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Approvazione
mozione finale
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Ore
17,00
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Elezione
organismi statutari
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Ore
17,30
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Chiusura
dei lavori
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RELAZIONE DELLA
SEGRETERIA
PRESENTATA DA
CARLO GIUFFRE’
“UNITI
PER UNA SCUOLA ITALIANA IN EUROPA PER IL MONDO”
Care delegate, cari
delegati,
questi due
giorni giungono al termine di 4 anni di
un lavoro comune tra la UIL Scuola e i
suoi coordinamenti di settore: UIL Dirigenti, UIL Formazione Professionale e AFAM che ci
consente oggi di poter dire che esistono tutte le condizioni
per proseguire assieme l’impegno sindacale
e definire iniziative unitarie
con CGIL Scuola, CISL Scuola e SNALS.
Nell’ambito dell’8°
Congresso Provinciale della UIL Scuola celebrato a Milano il 25/10/2001,
l’Assemblea Congressuale aveva assunto
impegni importanti, dei quali poi se ne dovevano far carico gli organismi
statutari eletti in quella sede.
Principalmente gli
impegni si erano focalizzati sulla
situazione di profonda insofferenza da parte degli operatori della scuola
pubblica per una serie di giuste aspettative, da tempo disattese da parte dei
governi, e per i vari riconoscimenti spettanti e per i quali bisognava
intervenire, in tutte le sedi per farli ottenere.
Questo Congresso
Provinciale si celebra al termine di 4 anni di lavoro da parte della struttura
di Milano che ha cercato di fare del suo meglio, almeno credo, per raggiungere
gli obiettivi programmatici che si era
data con l’ultimo Congresso, perseguendo
le linee guida poi tracciate col Congresso Nazionale di Sanremo.
La priorità era stata
data per azioni utili alla stabilizzazione del personale precario con la
richiesta di assunzioni in ruolo su tutti i posti di diritto vacanti, per un contratto nazionale di categoria che
desse risposte e riconoscimento alle varie professionalità sempre più specialistiche che operano nella
scuola, per un giusto riconoscimento economico per il personale ATA per i nuovi
compiti che la scuola dell’autonomia e il decentramento amministrativo
richiedono, per l’applicazione delle
procedure per i passaggi di qualifica per il personale ATA e la definizione di un percorso di carriera
aperto a nuove funzioni e attribuzione di livelli superiori al personale
docente, Per l’introduzione di un
organico funzionale di scuola legato al POF,
per una contrattazione d’istituto sempre più pregnante, anche mediante
una formazione di quadri sindacali messi in grado di poter incidere con
soluzioni contrattuali di istituto coerenti, trasparenti, funzionali alle
esigenze della scuola e nello stesso tempo per garantire l’esigibilità del
salario accessorio agli aventi diritto,
per la copertura di tutti i posti dei Dirigenti Scolastici mediante concorsi riservati agli
incaricati e copertura della rimanenza con
i vincitori dei concorsi ordinari,
nonché tutti i posti DSGA vacanti anche con concorsi riservati e senza
disperdere le preziose esperienze sapendo che la scuola dell’autonomia non può
reggersi senza queste figure
centrali, la richiesta di destinare
tutte le risorse finanziarie possibili a favore della scuola pubblica statale,
considerato che secondo quanto sancito dalla costituzione il compito dello
stato e’ questo e ritenendo errato spostare risorse derivanti dalle tasse
pagate dai cittadini a favore ed a sostegno delle scuole private, che spesso
non rispettano alcuna normativa sulle assunzioni e i cui scopi, oltre a essere
anche quelli di fornire istruzione e formazione a coloro che non si fidano
della scuola pubblica, sono prevalentemente
finalizzati ad un mero profitto.
Vediamo come sono
andate le cose in questi 4 anni: innanzitutto le aspettative dei precari che, a
fronte di alcune migliaia di posti vacanti a livello provinciale e di decine di
migliaia a livello nazionale in tutti gli ordini e gradi di scuola, per i vari
profili professionali, venivano puntualmente disattese, nonostante impegni il
più delle volte dichiarati mediaticamente, ma mai tradotti in decretazioni,
anzi con le leggi finanziarie annualmente si dava corso ad una serie di tagli
di organici nell’ambito della riduzione della spesa pubblica, anche qui
disattendendo ai proclami mediatici con i quali la centralità della scuola nel
Sistema Paese veniva posta al primo punto degli impegni governativi, ma nella
sostanza poi gli investimenti venivano tagliati, le competenze aumentate ed
imposte, le immissioni in ruolo fatte col contagocce ed i riconoscimenti
negati. Siccome siamo convinti che la vera risorsa della scuola e’ quella del
personale che in essa opera e che per far funzionare veramente la scuola e’
necessario avere innanzitutto personale stabile e motivato, valorizzarne le
singole funzioni, aprire prospettive di carriera, su queste linee guida ci si è
mossi ai vari livelli, confortati dalla struttura nazionale della UIL SCUOLA
che in ogni sede ha sostenuto questa linea, pur trovandosi anch’essa di fronte
un muro di gomma invalicabile.
Le forze sindacali,
in particolare quelle della scuola, mediante interventi intesi a tutelare la
categoria e con essa l’utenza della scuola pubblica a tutti i livelli, in
questi 4 anni non hanno certo avuto vita facile, tenuto conto della sordità del
Ministro e del Governo, che, rifiutando qualsiasi politica di concertazione
hanno deciso e legiferato, senza alcun
confronto col sindacato e con le altre parti in causa.
Il Congresso
Provinciale che stiamo celebrando e’ la
sintesi finale di 18 precongressi e seminari che hanno visto la partecipazione
di RSU/RSA, iscritti e simpatizzanti,
coordinamenti dei settori EDA, UIL-AFAM, UIL Dirigenti. Un’esperienza
utile per determinare la base della federazione di tutti i lavoratori della
scuola. A questo modello di federazione spetta e spetterà la responsabilità di
dare attuazione agli obiettivi delle Tesi
nazionali, dalle politiche europee, alle riforme possibili della scuola laica,
all’autonomia come strumento per ripensare l’Italia sul terreno del lavoro, dei
diritti, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà..
Al centro delle
politiche scolastiche di questi anni, da una parte ci sono state le leggi di
riforma, innanzitutto la Legge 53 e altri tentativi quali la riforma degli
Organi Collegiali, dello stato giuridico dei docenti ecc., queste ultime
fortunatamente non concluse, dall’altra i tagli progressivi delle risorse
finanziarie destinate all’istruzione, il taglio e il blocco degli organici.
Per contrastare le
scelte errate del governo, per la mancata applicazione del contratto nazionale,
per le mancate immissioni in ruolo necessarie soprattutto in una realtà come la
Provincia di Milano dove il personale precario in servizio sui posti vacanti
raggiunge oltre il 25% per i docenti ed 1/3 per il personale ATA, per le
riforme calate dall’alto senza confronto, utilizzando gli strumenti a nostra
disposizione, abbiamo proclamato più volte lo stato di agitazione, sfociato in
alcuni casi in sciopero generale della categoria, com’ è avvenuto nella
primavera del 2002, data in cui assieme a CGIL Scuola l e CISL Scuola abbiamo
dato vita ad uno sciopero regionale
contro il taglio insensato degli organici, sciopero che ha avuto una
massiccia partecipazione coinvolgendo anche genitori e studenti, la cui eco sui
mezzi di comunicazione produsse poi restituzione di organici a livello
regionale.
Tante altre
manifestazioni di piazza sono state intraprese di fronte alla sordità del governo rispetto alle richieste del sindacato. Ben 3 scioperi per
l’apertura della trattativa sul contratto poi stipulato al termine del biennio
di competenza. Molte difficoltà sono
state affrontate nel contesto della Formazione Professionale., segnato oltre
che da situazioni contingenti di mancata trasparenza, dall’assenza di un
contratto nazionale rinnovato.
Sulla legge 53 e
l’introduzione dei decreti di attuazione nella scuola di base si e’ prodotta
un’ampia critica: valutando sia gli effetti negativi che essa ha comportato e
comporta sia gli effetti di novità che, seppur perfettibili, si ritiene non
siano da bocciare a priori, come UIL Scuola chiediamo che sia data la
possibilità dal futuro governo ad una apertura di dibattito nelle scuole per
poter poi legiferare in condizioni di maggior chiarezza, con la nostra
consapevolezza che nessuna riforma è possibile applicare appieno senza il
consenso di coloro i quali sono chiamati ad applicarla: Dirigenti Scolastici, Docenti e ATA.
La sede congressuale
è un momento in cui dibattere, proporre, approvare ipotesi migliorative
all’impianto ordinamentale, agli strumenti, agli obiettivi di un sistema scuola
integrato al sistema europeo, per poi sostenerle e confrontarle con quelle che
sui posti di lavoro vengono ipotizzate e condivise.
Le nostre proposte
programmatiche dovranno essere costruite e verificate dentro i luoghi di
lavoro, in un confronto continuo con gli operatori dei settori che
rappresentiamo.
Il nostro sindacato
rispetto alla riforma si pone critico ma non demolitivo, ritenendo però siano
molte le parti da riscrivere, come ad
esempio il mantenimento del Tempo Pieno nella scuola primaria e la possibilità
di ottenerlo per le classi che attualmente non lo hanno, ma per le quali
l’utenza lo richiede; chiarire la questione del Portfolio in maniera che tale
documento abbia criteri e valore nazionali; che le indicazioni sui programmi
abbiano preponderanti specificità obbligatorie a livello nazionale; che si demandi
al contratto di categoria la definizione delle funzioni tutoriali.
Siamo convinti poi
che la riforma non abbia affrontato il tema della specificità della scuola
dell’infanzia, contesto educativo importante, finalizzato alla valorizzazione
dell’esperienza dei bambini e bambine in questa particolare fascia di età,
fondamenta del virtuale “palazzo in costruzione” per il successo scolastico e
di vita dei futuri cittadini.
Per la secondaria di
1° grado, malgrado qualche correzione sia stata apportata in corso, vedi
questione lingua inglese ed orario dell’insegnante di tecnologia, si ritiene
che ci sia ancora tanto da rivedere. I decreti attuativi per la riforma della
secondaria sono stati rinviati: è sicuramente un bene, sia per la questione che
non è accettabile che a 13 anni i ragazzi possano essere messi di fronte ad una
scelta che difficilmente potrà poi essere reversibile, sia perchè la questione
della formazione non e’ chiara e non ancora definita, sia perché la scelta di
licealizzare la maggioranza delle istituzioni scolastiche di 2° grado, svilita
nei suoi aspetti tecnico/pratici, produrrà
l’impoverimento dei titoli di studio finali che sino ad oggi in
tantissimi casi sono stati e sono di
immediata spendibilità per l’immissione nei circuiti del mondo del lavoro,
obbligando di fatto tutti gli studenti al prosieguo degli studi universitari, o
al prosieguo nei corsi di formazione superiore anch’essi ad oggi non definiti.
E’ auspicabile una
sinergia di azioni fra le OO.SS. maggiormente rappresentative della scuola per
prevenire ed evitare azioni politiche che producano scollamenti tra scuola
virtuale e scuola reale. La forza contrattuale e gli obiettivi comuni, che sono
quelli di tutelare e valorizzare la categoria e l’utenza, in una possibile
ritrovata unità saranno determinanti nei confronti del governo che sin qui ha
approfittato delle divisioni ed anche per contrastare quei movimenti che
tentano di disaggregare e dividere la categoria.
Su tutti gli
argomenti individuati, al fine di una azione sindacale unitaria, pregnante
e incisiva, dovremo fare lo sforzo di trovare punti di vista condivisi
con le altre OO.SS.. della scuola, auspicando una rinnovata intesa a livello
locale con CGIL Scuola e CISL Scuola.
Pur in questa ricerca
di intesa unitaria, l’impegno sindacale-politico della UIL Scuola dovrà essere,
inoltre, come del resto lo è stato in questi ultimi anni, quello di mantenere
fede all’assunto dello slogan di sindacato libero, laico e pluralista, con un
profilo slegato da legami politici, e quindi da pressioni ideologiche di
qualsiasi tipo.
Ciò e’ avvenuto per quanto riguarda la nostra azione su tutti
i fronti e su tutti i temi affrontati, legati alla scuola pubblica e laica e
alla grande ed alta funzione che essa svolge nell’interesse del futuro del
Paese con l’Istruzione e la Formazione dei cittadini che richiede sempre di più
ampie competenze e conoscenze in un mondo in continua evoluzione.
Venendo all’aspetto
organizzativo, nel rispetto dello statuto uil confederale e delle delibere
uil-scuola nazionale, noi oggi, al termine del dibattito e dell’approvazione
delle mozioni che saranno presentate, approvate dall’assemblea e ricondotte a
sintesi nel documento finale, dobbiamo definire il nuovo assetto organizzativo.
L’attuale gruppo
dirigente con a capo il Segretario
Generale Leonardo Donofrio, in
stretta collaborazione con la segreteria uscente e diversi amici e colleghi del
Direttivo che hanno operato sulle sedi decentrate territoriali, presentando il
consuntivo di 4 anni di lavoro sindacale, di intensa attività e mobilitazioni a
favore degli operatori della scuola, della Formazione Professionale, dell
’AFAM, porta a conoscenza dell’assemblea i risultati generali del proprio
operato.
A partire dal 2001
l’adesione degli associati è stata una
costante in continua crescita con circa il 15% di aumento a fine 2005
nonostante la perdita fisiologica dei pensionati e trasferiti ad altre province.
Sul piano dei
risultati elettorali si e’ registrata una buona affermazione alle elezioni
ENAM del 2001 che hanno inciso sul
risultato positivo nazionale ed un incremento di circa il 2% alle ultime
elezioni RSU rispetto a quelle precedenti, Anche questo risultato apprezzabile
è stato positivo al fine del riconoscimento della rappresentatività a livello
sia locale che nazionale.
Oggi, oltre alla
crescita degli iscritti, possiamo
contare sulla disponibilità di numerosi e motivati quadri che ci permettono di
essere presenti in tutte le sedi di confronto a livello locale.
I risultati e gli
apprezzamenti sono venuti anche grazie all’azione, all’impegno ed al contributo
che RSU e nostri delegati hanno profuso
nell’ambito delle contrattazioni d’istituto, alla diffusione sul territorio dei
nostri servizi, col potenziamento delle sedi di Rho, Legnano,
S. Donato; sedi in cui gli
associati e non, hanno trovato risposte e soluzioni ai loro problemi. Su questi
versanti credo che i nuovi organismi debbano ancora di più investire, soprattutto per una formazione
quadri ed RSU più
puntuale e più adeguata.
Un capitolo a parte
merita, e sarà trattato nei lavori
congressuali, l’IRASE Provinciale, Ente di Formazione per gli operatori della
scuola riconosciuto dal MIUR, collaterale alla UIL Scuola, che in circa un anno
dalla sua costituzione ha prodotto diverse iniziative sul territorio,
apprezzate dalle scuole ed usufruite da tanti docenti.
Per quanto riguarda
la sede UIL Scuola di Monza finalmente
si e’ trovata la soluzione positiva, essendo oggi come uil Scuola inseriti a pieno titolo nella struttura della
CSP di Monza-Brianza con uno sportello,
strumenti e mezzi nostri, funzionante tutti i giorni e con l’offerta di tutti i
servizi che una Camera Sindacale può offrire agli associati e familiari di
essi.
L’impegno futuro deve
essere quello di decentrare ancora di più i nostri servizi sul territorio;
indicativamente le prime sedi da attivare sono quelle di Vimercate, di Corsico
e Abbiategrasso.
Noi oggi dovremo
definire il nuovo Comitato Direttivo Provinciale UIL Scuola, procedere per il
settore AFAM alla designazione di un coordinamento al quale dovrà corrispondere
un livello contrattuale certo, e, stessa procedura, per il settore della Formazione
Professionale., tenendo conto che il livello provinciale ha di fatto ampie
competenze in materia.
Il coordinamento provinciale dei Dirigenti Scolastici UIL designerà la
propria delegazione al Congresso Nazionale di categoria che si terrà i prossimi
24-25-26 Maggio a Perugia.
Per l’istituenda
Provincia di Monza, che di fatto partir a regime dall’ 1/1/08, procederemo
nella parte del Congresso che sarà dedicata al rinnovo degli organismi
statutari, all’elezione del coordinamento
UIL Scuola Monza-Brianza, formato
da 11 componenti che successivamente eleggeranno il coordinatore: di concerto
ed in collegamento con la nuova Segreteria UIL Scuola di Milano, il
coordinamento percorrerà questa ultima fase di transizione sino al Congresso
istitutivo della UIL Scuola di Monza.
Il nuovo Comitato
Direttivo Provinciale di Milano sarà proposto di 39 componenti; la ragione
dell’elevazione del numero è stata
concordata con la struttura organizzativa nazionale in considerazione
dell’ampiezza territoriale così
come la nuova Segreteria sarà
proposta di 7 componenti
dei quali 3 saranno donne.
Un altro adempimento
statutario riguarderà le designazione dei Delegati ai vari livelli congressuali
confederali e di categoria, compresa la designazione del coordinatore di Milano
alla struttura UIL Scuola regionale che riteniamo di estrema importanza,
considerato che gran parte della contrattazione regionale riguarda la Provincia
di Milano, che da sola assorbe circa il 50% della scuola lombarda.
Ringrazio per
l’attenzione tutti i Delegati, il Direttivo e la Segreteria uscente, in
particolare Leonardo Donofrio, capo carismatico e tra i padri fondatori
della UIL Scuola, ideatore di progetti e
di battaglie sindacali vincenti, ma che adesso ha deciso di lasciare il timone
ad altri testimoni per intraprendere nuove esperienze, per meglio dedicarsi
alla formazione quale lotta al precariato,
ai bassi salari e alla divisione della scuola pubblica ed al
contempo impegnarsi per un sistema di
Istruzione e Formazione a carattere nazionale, obiettivi non sempre
raggiungibili con il solo impegno della categoria.
Voglio anche ringraziare quanti hanno fatto parte degli
organismi di questa O.S., alcuni da molto prima che vi facessi parte io stesso
e che oggi non si ripropongono o perché
prossimi alla pensione o per una scelta
personale di dar spazio a nuove forze vogliose di fare sindacato, come e’
prassi di questa struttura provinciale..
Un saluto e un ringraziamento anche a tutti gli ospiti e invitati presenti e quanti hanno
inviato messaggi di saluti.
Mi auguro un
dibattito vivo e costruttivo, scusandomi, per ragioni di tempo che avrei tolto
ad altri interventi, di non aver introdotto alcuni argomenti importanti che
sicuramente saranno posti nel corso del dibattito di questa assemblea
congressuale.
Ancora un
ringraziamento a tutti e auguri di buon lavoro!
MOZIONE FINALE
Relazione presentata
da Leonardo Donofrio
SCUOLA: CENTRO DI
CULTURA E DI FORMAZIONE.
Vogliamo innanzitutto
ringraziare i tanti delegati presenti, i quali,
nonostante il tempo particolarmente inclemente, hanno permesso un’alta
partecipazione.
Un ringraziamento
anche ai graditi ospiti Franco Sansotta – Segretario Nazionale della UIL Scuola
e Sebastiano Caruso Segretario Responsabile della UIL Scuola di Lodi.
Ringraziamo
inoltre, Carmelo Barbagallo – Segretario
Organizzativo UIL, Roberto Monticelli –
Segretario Confederale UIL Milano, Giansandro Barzaghi – Assessore Provinciale
all’Istruzione per gli affettuosi messaggi di auguri che hanno voluto farci
pervenire.
I lavori congressuali, previsti in due
giornate, a causa della forte nevicata sono stati ridotti ad un’unica
giornata senza per questo impedire un
dibattito aperto e costruttivo.
Con l’approvazione
della relazione iniziale presentata da Carlo Giuffré a nome della segreteria e
delle tesi della UIL Scuola Nazionale e,
assunti come parte integrante della presente relazione finale gli ordini del
giorno presentati, siamo giunti alla conclusione del IX Congresso della UIL
Scuola Milano dopo un percorso
impegnativo che ha visto la partecipazione
di centinaia di iscritti e
simpatizzanti alle assemblee pre-congressuali che si sono svolte su tutto il
territorio. In ogni assemblea abbiamo raccolto le istanze, le aspettative e,
perché no, anche qualche critica che
terremo bene in considerazione. L’impegno
che la UIL Scuola di Milano si assume per i prossimi anni sarà il
risultato delle proposte, dei suggerimenti e dei bisogni emersi nel
dibattito: alcuni di carattere generale
di interventi sul piano nazionale, altri che riflettono la specifica realtà milanese.
La composizione degli
iscritti alla UIL Scuola di Milano riflette la composizione degli organici della provincia che, su circa 50.000
addetti, 75% sono docenti e 25% ATA.
I positivi risultati
ottenuti in questi anni in termini di adesioni, di voti RSU, di voti ENAM
sempre in crescendo, se da un lato testimoniano la credibilità delle iniziative
di questa struttura, dall’altro ci pongono di fronte impegni sempre maggiori
che vengono richiesti al sindacato e che
dobbiamo portare avanti con il contributo di tutti voi.
E’ in quest’ottica
che in questi anni si e’ lavorato per un rinnovo della segreteria che e’ giunta
ad un ricambio nella figura del segretario generale con l’individuazione del
nuovo segretario responsabile in Carlo Giuffré e ad un allargamento dei suoi
componenti per poter meglio rispondere alle esigenze del territorio. Ricambio che e’ stato pienamente condiviso e
programmato per dare continuità alle
linee guide di questo sindacato.
In questi quattro
anni numerose sono state le iniziative promosse dalla UIL Scuola Milano o alle
quali ha partecipato portando il suo contributo e che hanno prodotto visibilità
con le migliaia di riprese sui vari siti
internet.
Particolarmente
attiva e’ stata nel dibattito sulla riforma Moratti che abbiamo sempre valutato
senza pregiudizio alcuno, ma con severità per gli effetti negativi che sta
producendo nella scuola dell’infanzia e primaria e che produrrà nella scuola secondaria con la sua piena
applicazione. Il tempo pieno andava
salvaguardato quale modello di scuola
che, in particolare a Milano, coniugava richieste delle famiglie e
risultati di qualità in termini di istruzione. Allo stesso tempo rimangono
forte perplessità sulla riforma delle secondarie per le sue ricadute sugli
organici, per la mancanza di un sistema di formazione e istruzione credibile,
per le incertezze sui titoli di studio, le discriminazioni che può produrre tra
alunni che intraprendono il percorso dell’istruzione e alunni/lavoratori che
percorrono la strada della formazione imponendo loro e alle loro famiglie
scelte in età troppo prematura.
Questa posizione era
stata già espressa in occasione della
Conferenza Organizzativa di Fiuggi del 2001 nella quale venivano riportate
tutte le nostre perplessità sulla riforma Moratti, nonché
in occasione della tavola rotonda, a riforma legiferata, in occasione del Seminario “Un anno di
applicazione del D. L.vo 59/04” tenutosi a Legnano nel maggio 2005.
Sull’ipotesi di
riforma del secondo ciclo vale la pena ricordare l’apprezzamento ricevuto per
le posizioni espresse da Leonardo Donofrio a nome della UIL Scuola di Milano al Convegno “Scuola e
Impresa: quale rapporto per formare il cittadino lavoratore?” tenuto presso l’ IPSIA di Inveruno lo scorso
mese di novembre.
Numerose le
iniziative della UIL Scuola Milano rivolte sia al personale della scuola, sia al mondo esterno, alcune delle quali realizzate
in collaborazione con la sezione provinciale dell’IRASE ottimamente diretta dalla Presidente
Professoressa Teresa De Noto con le sue numerose iniziative.
Vanno ricordate,
tra le altre, il Convegno Nazionale
“Innovazione del sistema di istruzione e autonomia” tenuto nel maggio 2004
presso il Convitto “Longone”; il
Seminario tenuto a Monza su “Legge Moratti – Riforma ingannevole”; i tre Seminari di Monza, Milano e Rho rivolti
ai docenti neoimmessi in ruolo; la giornata seminariale per DSGA sul tema delle nuove competenze richieste dalla scuola dell’autonomia; le oltre 30 assemblee sul Fondo Espero che
hanno contribuito a portare Milano ai primi posti tra le province con maggiori
adesioni; il Seminario in corso sul
tema “Giornalismo: progetto di scrittura
on-line e riprese video”; la serata dedicata ai Rom e, comunque alle minoranze
con attenzione verso quelle scuole situate in zone “a rischio” che andrebbero supportate più
adeguatamente dagli Enti Locali.
Tutte queste
iniziative hanno prodotto oltre 1400 riprese sui vari siti Internet dando
visibilità e prestigio alle posizioni
della UIL Scuola di Milano; prestigio
che l’ha portata ad assumere, fino al 2003,
un apprezzato ruolo solidale nei confronti di quelle Province della
Lombardia che ancora non avevano un riferimento e che ha prodotto consensi nei
confronti della struttura di Milano. Dal 2004 abbiamo preso atto del cambio
determinato dando comunque, come sempre, disponibilità a rappresentare i
bisogni di tanta parte dei lavoratori del territorio.
In conclusione, la
riforma del I ciclo, che allo stato attuale appare pasticciata, e’ meglio riscriverla in modo condiviso,
mentre per quella del II ciclo, visto il fallimento della sperimentazione regionale
Istruzione e Formazione, si conferma il no alla scuola regionale e su questo
abbiamo invitato tutti i nostri iscritti a firmare per il Referendum Popolare
“Salviamo la Costituzione” recandosi il
giorno 29 presso i seggi elettorali organizzati per le primarie per la scelta
del candidato sindaco al Comune di Milano per il centrosinistra dove saranno
raccolte le adesioni al referendum.
Il programma del
candidato sindaco del centro destra non abbiamo ancora avuto occasione di
conoscerlo, ma speriamo non sia identico a quello scritto da ministro.
Bisogna, infine,
prevedere con il regolamento di categoria una struttura regionale con il
massimo coinvolgimento e la condivisione degli organismi UIL Scuola
provinciali per una struttura regionale
autonoma e riconosciuta a pieno titolo dalla controparte così come sollecitato
dalle assemblee precongressuali.
Questa soluzione va
definita con previsioni statutarie nei Congressi UIL
Scuola, UIL Milano Lombardia e
UIL.
Allo stato attuale si
può, infine, pensare a un coordinamento
Scuola e Formazione per realizzare quanto ipotizzato dal nostro impegno: “Uniti
per una scuola italiana in Europa per il mondo”.
TRACCIA
PER TESI UIL-SCUOLA
1) LA SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA.
L’istruzione, il possesso delle conoscenze,
l’acquisizione delle competenze non rappresentano soltanto un’esigenza di
crescita culturale e civile dei cittadini, ma sono ormai aspetto determinante
per le opportunità di sviluppo socio-economico, di competitività, di coesione
sociale. L’Europa punta per vincere la sfida della competizione globale a
innovare, a modernizzare a far crescere, in termini di qualità e quantità, i
livelli di istruzione delle popolazioni.
In tale contesto la società della conoscenza è
centralità dei saperi; la nuova ricchezza è il sapere.
La scuola acquisisce quindi centralità nel contesto
sociale e politico, ma nel contempo è spinta verso l’innovazione, la
modernizzazione, il cambiamento di metodi e ruolo.
E’ una scuola che deve essere “l’avanguardia”, la
regolazione, lo “strumento” di selezione e decodificazione degli innumerevoli
messaggi formativi ed informativi dai media ad internet. Una scuola non
semplice trasmissione, quindi non uguale a se stessa, ma in grado di
personalizzare l’insegnamento e favorire crescita e apprendimento in tutti.
La multiculturalità, la complessità sociale
determinano spesso le criticità del sistema scuola, e ne richiedono i
cambiamenti.
2) IL COORDINAMENTO
DELLE POLITICHE EUROPEE
Esiste ancora la possibilità di una politica
scolastica esclusivamente nazionale? Gli obiettivi, come avvenuto a Lisbona e
Nizza, vengono definiti a livello europeo,tra gli Stati membri; gli strumenti e
gli ordinamenti scolastici sono molto differenziati; così come sono
differenziate le tecniche educativo e didattiche, e la organizzazione delle
attività.
Questa contraddizione crea molti problemi in merito a
diverse variabili
Certificazione delle competenze
Sistemi
valutativi
Spendibilità dei titoli
Acquisizione delle competenze
Riconoscimento professionale del lavoro
Assetti retributivi
La scelta deve essere quella di contestualizzare agli
obiettivi europei, le scelte del sistema italiano, valorizzandone gli elementi
positivi, ma accettando la sfida su quelli meno positivi.
Pensiamo sia sbagliato omologare, senza tra l’altro
avere un modello di riferimento.
3) LE RIFORME
POSSIBILI
Dopo l’esperienza delle riforme omnicomprensive, così
dette dell’intero ordinamento, sono stati raggiunti i seguenti esiti:
1) Separatezza e
contrarietà tra decisione politica e personale coinvolto nei processi
2) Preoccupazione per le
Riforme vissute come lontane e non positive
3) Chiusura conservatrice.
La nostra cultura riformista ci ha consentito di
mantenere un solido riferimento: le riforme migliori, i cambiamenti veri sono
quelli possibili, quelli che si realizzano, non quelli dichiarati, auspicati,
promessi o minacciati.
Un graduale cambiamento è meglio di una radicale
trasformazione progettata e non realizzata.
Tali considerazioni prescindono dal merito di singoli
provvedimenti su cui la UIL-Scuola ha espresso osservazioni, critiche,
proposte.
Per i prossimi anni, per i quali si ripresenterà
centrale la questione riforma della scuola, riproponiamo la nostra via Le
riforme possibili.
(vedi allegati 1° ciclo e 2° ciclo)
Ciò che va detto con chiarezza è che per la UIL-scuola
la riforma della scuola è ancora argomento centrale all’ordine del giorno.
In tale contesto vanno definite con chiarezza le
diverse competenze istituzionali, comprese quelle regionali.
4) SISTEMA
NAZIONALE DI ISTRUZIONE. LASFIDA PER UNA SCUOLA LAICA.
La scelta di sostenere con determinazione il carattere
nazionale del sistema di istruzione, deriva da una considerazione di carattere
storico. La scuola italiana ha accompagnato e favorito il costituirsi della
nazione Italia.
Per le stesse ragioni storiche la scuola italiana ha
una forte connotazione laica; è parte dello stato laico. I grandi mutamenti
hanno sicuramente attenuato il contrasto scuola laica - scuola cattolica; ormai
è riconosciuto il ruolo dello Stato, attraverso la scuola autonoma in materia
di offerta formativa, e il centrale ruolo della famiglia nella partecipazione
alla vita scolastica e alla evidente titolarità nel processo educativo.
Non si deve arrivare a tanti sistemi scolastici quante
sono le regioni, così come va superato il “pasticcio” della concorrenza di
competenze.
Va affrontata invece la sfida di un vero decentramento
sul governo delle modalità di funzionamento e di nuove e più certe regole, con
i supporti, necessari all’autonomia. Oggi c’è un’autonomia poco efficace;
soprattutto va superata la Scuola “fai da te”, senza vincoli e priva di
controlli, e verifiche nei modi di direzione, nei modi di funzionamento, negli
esiti.
5) L’AUTONOMIA
L’autonomia deve recuperare la centralità della
didattica.
Gli aspetti essenziali dell’autonomia sono
rappresentati dalla progettazione dell’offerta formativa; personalizzazione
dell’insegnamento; flessibilità organizzativa e didattica; autovalutazione e
valutazione degli esiti. Tali aspetti determinano la centralità della
didattica. Il fare scuola è l’attività che si svolge con gli alunni.
Gli elementi organizzativi, gestionali, amministrativi
sono essenziali, nell’ottica del supporto alla qualità dell’insegnamento.
Tale considerazione apre una discussione sull’esigenza
di rivedere le modalità di funzionamento altresì previsti una riforma degli
organi di gestione della scuola.
Le attività vanno sburocratizzate; vanno previste
nuove figure professionali di supporto alla progettazione; va ridefinita e
rafforzata la centralità del collegio dei docenti.
Va incentivata l’attività di ricerca e di collegamento
con il territorio.
Il carattere nazionale si compie con l’autonomia.
6) IL VALORE DEL
LAVORO
I controversi cambiamenti degli ordinamenti hanno
evidenziato quanto sia importante per un buon funzionamento della scuola il
lavoro del personale docente, ata, dirigente.
E’ ormai diffusa la consapevolezza che sono i bravi
insegnanti a garantire una buona scuola, i bravi amministrativi a garantire
un’efficiente gestione, i bravi dirigenti a motivare e valorizzare le migliori
risorse professionali e favorire una corretta e consapevole partecipazione da
parte dei genitori e degli stessi studenti.
Il valore aggiunto del sistema di istruzione è il
lavoro delle persone, l’impegno, la passione, la formazione continua. In ogni
decisione politica si deve partire dal dare il giusto valore al lavoro delle
persone.
Valore e ruolo sociale, riconoscimento professionale,
incentivo all’impegno, riconoscimento retributivo, opportunità di carriera
nella specifica funzione.
In particolare per gli insegnanti valorizzare il
lavoro significa favorire opportunità di progressione, senza essere “spinti” a
fare altro dall’insegnamento (direzione, gestione, etc..).
7) UN SINDACATO
RIFORMISTA PER LA MODERNIZZAZIONE.
Non è rinviabile la sfida per la modernità.
I tanti cambiamenti sociali determinano cambiamenti
nel sistema scolastico. La ricerca, la cultura, l’istruzione, il possesso delle
conoscenze, l’ampliarsi delle competenze sono esse stesse motore del
cambiamento. La scuola è insieme conseguenza del cambiamento e artefice del
cambiamento. In questo ambito la rappresentanza sindacale dei lavoratori della
scuola non può mai essere conservatrice. Il sindacato della scuola deve
affrontare la sfida della modernità, deve favorire i cambiamenti,
indirizzandoli e assicurando certezze, sicurezza tutele vere per il personale.
Le vicende di questi anni hanno indebolito i processi
riformatori condivisi.
Spesso è stata la classe politica a eludere le tante
nostre proposte riformatrici.
Vanno quindi rilanciati i principi, i progetti, le
proposte concrete per le riforme che saranno ancora oggetto di confronto fra il
Governo e il Sindacato, avendo a premessa le garanzie in termini di stabilità e
di tutela professionale per i lavoratori.
8) LE POLITICHE
CONTRATTUALI
Le ragioni della scelta del comparto unico, docente e
ata, sono ancora valide.
I contratti vanno divisi per specifiche aree ma in un
contesto unico per i chiari intrecci tra organizzazione del lavoro didattico e
quello relativo al funzionamento.
La questione prioritaria è quella della stabilità
degli organici, la continuità nel lavoro, dell’insegnamento curricolare del
sostegno (che deve essere risorsa professionale della scuola e non legato alle
certificazioni), della gestione amministrativa, della responsabilità tecnica e
delle diverse collaborazioni. Va risolto il problema precariato.
Va mantenuto il contratto nazionale di lavoro, con una
durata triennale, sia per la parte normativa che economica.
Per la contrattazione di secondo livello, quella di
scuola, va fatta la scelta chiara dell’autonomia contrattuale con piena
possibilità di finalizzare le risorse (autoaggiornamento, buoni pasto, ore
aggiuntive, flessibilità, incarichi, valutazione).
In questo ambito è importante la nostra scelta di dare
valore ruolo, forza alle R.S.U.
Come per l’autonomia, anche nelle relazioni sindacali
vanno definite regole di supporto, controllo, funzionamento che diano un
assetto fisiologico alla contrattazione.
9) IL SINDACATO
PROFESSIONALE LA VOCE LIBERA DELLA SCUOLA.
L’autonomia
di giudizio e delle scelte sono alla base del modello di sindacato
professionale che vuole supportare e rappresentare gli aspetti professionali
del lavoro. La proposta, il negoziato, le mobilitazioni gli scioperi, gli
accordi, sono le fasi del nostro percorso.
Fermi nelle nostre convinzioni, rilanciamo la
importanza dell’azione sindacale in quanto è in grado di acquisire risultati
attraverso l’originalità delle idee la fermezza con cui vengono sostenute, la
capacità di trovare intese con gli interlocutori.
ORDINI
DEL GIORNO APPROVATI O ASSUNTI NEL CORSO DEL DIBATTITO
FORMAZIONE
PROFESSIONALE
presentato da Rosa
RADAELLI candidata
coordinatrice responsabile provinciale per la Formazione Professionale.
La regione Lombardia
deve intervenire con politiche attive di riqualificazione e non con politiche
sociali passive di aggiustamento.
Ho aderito alla UIL
Scuola non da molto e sono RSA presso il Centro di Formazione Professionale
“Fondazione Clerici” di Brugherio. Nelle varie riunioni non sono riuscita mai
ad individuare né il rappresentante regionale della FP, né il rappresentante
confederale della UIL lombarda.
Ho
aderito in particolare perché condivido le iniziative della UIL Scuola Milano
sulla Formazione Professionale; in particolare sulla tutela delle libertà dei
lavoratori. Non conosco la composizione dell’ente bilaterale lombardo,
condivido le linee di piattaforma
avanzate dalle OO.SS che “riconfermano
la validità dello strumento che in questo comparto deve avere la sua funzione
per la formazione dei lavoratori, per il sostegno al reddito in particolari
condizioni, attraverso la costituzione di fondi regionali finalizzati
alimentati da risorse versate dai lavoratori e dai datori di lavoro ed
eventualmente anche dagli enti locali, per favorire la fruibilità dei diritti
sindacali stabiliti contrattualmente, per la sicurezza nei luoghi di lavoro”
estendendo anche a tutti i
lavoratori atipici le tutele. In particolare prevedere interventi non per
obbligare i lavoratori a rinunciare all’incarico a tempo indeterminato per
accettarne uno a tempo determinato, ma per trasformare gradualmente gli
incarichi a tempo determinato in incarichi a tempo indeterminato con interventi
economici adeguati. Si chiede alla UIL Scuola Provinciale un impegno a
continuare l’azione giudiziaria avviata il 13 dicembre scorso per evitare i
licenziamenti e promuovere un incontro con tutti i responsabili provinciali della
Formazione Professionale e farsi promotrice di un coordinamento
interprovinciale in Lombardia per definire una piattaforma di sistema della
Formazione in costanza e successivo del
percorso di studi di istruzione.
Intervento a favore
di Leonardo Donofrio Coordinatore Regionale UIL Scuola: “La regione Lombardia
deve prevedere un sistema di formazione eccellente a sostegno delle aziende che
hanno bisogno di adattarsi rapidamente a nuove linee di produzione o di
fornitori di sevizio”.
ISTRUZIONE TECNICA E
PROFESSIONALE - ITP
Presentato da Liliana
Liborio
(Insegnante Tecnico Pratico)
Considerata
l’attenzione che UIL Scuola ha sempre posto nel sottolineare la necessità di
percorsi formativi di pari dignità e
pari livello, nell’ambito di un auspicabile sistema di Istruzione e
Formazione Secondaria unitario, in veste di iscritta delegata chiedo un fermo
impegno del sindacato circa la salvaguardia e la tutela dell’Istruzione Tecnica
e Professionale.
Tale fatto è
condizione irrinunciabile se la scuola vuol essere in grado di rispondere
efficacemente alle nuove sfide imposte dalla complessità sociale e lavorativa
della nostra società.
In particolare chiedo, altresì, l’impegno di UIL Scuola nella difesa dei diritti di tale personale docente, nello specifico in riferimento ai seguenti punti:
- Garanzia del mantenimento dello stato giuridico ed economico di docenti, così come stabilito in sede d’istituzione di tale figura professionale. Nessun docente tecnico pratico dovrà essere utilizzato in funzioni e mansioni non coerenti con la specificità professionale.
- Collocazione di tutti i docenti tecnico-pratici nel VII livello, riconoscendo, quindi, quella effettiva parità che attualmente trova la sua unica applicazione nell’assolvimento di tutti i compiti istituzionali.
- Mantenimento ed estensione delle compresenze in tutti gli indirizzi Liceali, Professionali e dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, con criteri di senso logico e di percorribilità didattica.
- Riconversione automatica per classe affine del personale ITP, nelle eventuali nuove classi di concorso.
- Mantenimento delle risorse nell’organico funzionale della scuola di titolarità.
- Garanzie per i Docenti Tecnico Pratici precari.
- Nessuna mobilità forzata in altri comparti della P.A.LEGGE 53-03 IN RELAZIONE AL TERRITORIO DI SESTO SAN GIOVANNI.Presentata dall’Ins. Catia Di Gennaro (Coordinamento Cittadino Insegnanti e Genitori di Sesto S. Giovanni) e approvata con le modifiche apportateLe scuole dell’infanzia, elementari e medie del territorio di Sesto San Giovanni sono state impegnate in questi ultimi anni nella difesa della scuola pubblica e nella denuncia costante dei “danni” causati dall’applicazione della Riforma Moratti.In questa lotta i lavoratori e le lavoratrici della scuola hanno avuto accanto la presenza costante e incisiva dei genitori ugualmente preoccupati per il futuro scolastico dei loro figli; tale sinergia si è tradotta nella costituzione del Coordinamento Cittadino Insegnanti e Genitori.Nel corso di questi anni la maggioranza delle scuole ha cercato di individuare delle strategie atte a salvaguardare il più possibile i propri Piani dell’Offerta Formativa, conformi alle richieste e alle esigenze socio-culturali ed economiche del territorio sestese, che corrono il rischio di essere snaturati e depauperati in seguito all’applicazione della Legge 53 e delle leggi finanziarie.La situazione vede in atto il tentativo di cancellare sul territorio il Tempo Pieno per la scuola elementare e il Tempo prolungato per la scuola media mediante:- riduzioni sistematiche dell’organico;- drastica riduzione delle ore di compresenza e delle ore programmate per le attività di laboratorio;- continua sottrazione di risorse economiche;- introduzione obbligatoria della seconda lingua straniera nella scuola media a discapito del monte ore delle altre materie;- incertezza e confusione nell’elaborazione di progetti sul tempo scuola, interventi di recupero e potenziamento, supporto all’handicap e agli alunni stranieri, a causa del continuo arrivo di circolari che modificano, in corso d’opera, attività già avviate.Alla luce di quanto sopra e di molte altre questioni irrisolte: tutor, nuova scheda di valutazione, portaolio, libri di testo riformati, Indicazioni Nazionali, anticipo scolastico e altro ancora…I docenti e i genitori del territorio di Sesto San Giovanni chiedono con forza di riscrivere le parti della L. 53/03 non condivise dalla maggioranza e di conseguenza i decreti attuativi in contrasto con l’Autonomia e con il CCNL del comparto scuola nonché il potenziamento degli stanziamenti finanziari da destinare alle scuole pubbliche.PRESIDI INCARICATIPresentato dalla Prof.ssa Daniela Lazzati – Preside IncaricataIn Provincia di Milano circa 130 scuole sono rette da Presidi Incaricati alcuni dei quali in attesa di conclusione delle operazioni relative al Concorso Ordinario ed altri in attesa di poter partecipare al corso/concorso riservato. Dal prossimo settembre le scuole rette da Presidi Incaricati saranno almeno 140.Considerati i tempi lunghi che si stanno impegnando per la conclusione del Concorso Ordinario, vista la necessità di coprire sin dal 1^ settembre tutte le sedi vacanti, la UIL Scuola di Milano si impegna a sollecitare
- l’avvio immediato delle procedure per lo svolgimento del corso-concorso riservato ai Presidi Incaricati;
- la copertura di tutte le sedi vacanti per l’a.s. 2006/2007, attingendo alla graduatoria per gli incarichi di presidenza a.s. 2005/2006 ivi compresi coloro che, già inseriti nella suddetta graduatoria, hanno rinunciato all’incarico per l’anno scolastico 2005/2006.PERSONALE ATAPresentato da Nicola Rizzo e Giovanni Carvelli (Coordinamento ATA UIL Scuola Milano)
La politica di tipo
“aziendale” portata avanti da questo
governo sta producendo anche nella scuola pubblica i suoi danni. Il personale precario sta assumendo
dimensioni tali da produrre spesso un decadimento della professionalità anche a
causa di un’inaccettabile mobilità annuale che non dà alcuna certezza né ai
lavoratori, né agli studenti. Infatti,
nel perseguire come unico obiettivo quello di produrre delle economie
nel bilancio statale, si perde di vista il valore primario che l’istruzione
rappresenta per una società civile e moderna.
Una scuola di qualità non si realizza con tagli di risorse finanziarie ed umane, né si può
sottovalutare l’apporto determinante del personale ATA che concorre alla
realizzazione dei piani d’offerta formativa in modo sinergico con le altre
componenti. In particolare per il personale ATA si chiede una stabilizzazione
degli organici e un riconoscimento adeguato del lavoro svolto. La complessità e la qualità del lavoro di
supporto alla scuola dell’autonomia richiede l’istituzione da subito delle
nuove qualifiche As e C
senza che si taglino ulteriormente i corrispondenti organici di Collaboratori
Scolastici e Assistenti Amministrativi-Tecnici.
A Milano e Provincia,
ove è irrilevante la presenza di lavoratori socialmente utili, operano nelle scuole circa 1.000
Collaboratori Scolastici assunti al di fuori delle graduatorie ormai esaurite,
i quali devono avere opportunità di inserirsi, una volta acquisito il servizio
utile, in II o I fascia. Allo stesso tempo bisogna offrire opportunità
di mobilità professionale a quanti, in applicazione dell’art. 58 del CCNL,
hanno maturato servizio in aree superiori, eliminare il termine dei tre anni di
aspettativa massima usufruibile per accettare incarichi di qualifica superiore
e riconoscere loro, nel corso dell’incarico, gli stessi diritti maturati da
incaricato a Tempo Indeterminato in termini di assenze, trattamento
previdenziale ed eventuale TFS
Per i Collaboratori
Scolastici avviare da subito i corsi/concorsi
aperti a tutti per l’accesso alle
aree superiori sia As, sia B al fine di
offrire una assistenza qualificata agli alunni in situazione di
handicap e dare opportunità di crescita e
riqualificazione così come previsto
dall’ art. 48 del CCNL; prevedere
deroghe alle tabelle degli organici in presenza di personale inidoneo e nelle Istituzioni Scolastiche
particolarmente frammentate sul territorio; dare certezze dei compensi e dei
tempi di liquidazione per lo svolgimento delle funzioni miste; definire con
chiarezza il ruolo da svolgere in particolare nella scuola dell’infanzia senza
caricare di ulteriori mansioni personale già ridotto al minimo; fornire alle
scuole strumenti più agili per le sostituzioni degli assenti.
Per gli Assistenti
Amministrativi e Tecnici, nonché tutto il restante personale attualmente
inquadrato nell’area B, il passaggio diretto nell’area C a
fronte del riconoscimento anche della
qualità del lavoro che ormai già da alcuni anni
sono chiamati a svolgere. Gli
Assistenti Amministrativi si stanno facendo carico di tutto il lavoro
precedentemente svolto dagli ex Provveditorati agli Studi con responsabilità
diretta nel trattamento degli atti. Nessuno può disconoscere che di fatto
l’Assistente Amministrativo, anche con un continuo autoaggiornamento, affronta
mansioni di concetto ed è distante anni
luce dal lavoratore esecutivo che svolgeva compiti “sotto dettatura”. Allo stesso tempo gli Assistenti Tecnici si
trovano a gestire laboratori tecnologicamente
sempre più avanzati che richiedono attenzione e preparazione altamente
qualificata. Oggi ogni Istituzione Scolastica è attrezzata di laboratori di
informatica e pertanto va prevista l’istituzione della figura dell’Assistente
Tecnico in ciascuna scuola per non dover
affidarsi alla buona volontà di qualche genitore per l’assistenza dei
computers.
Si ritiene grave la
disposizione diramata con nota del MIUR – Direzione Generale del personale
della scuola il 20 settembre 2005 secondo la quale i Dirigenti Scolastici
debbano coprire i posti vacanti ancora disponibili su organico di diritto solo
fino al termine delle attività didattiche mettendo così in difficoltà le
Istituzioni Scolastiche che, con organici ridotti, devono provvedere ai tanti
servizi amministrativi e generali anche dopo la conclusione delle attività
didattiche.
Non può essere
sottovalutato il grave danno nella gestione amministrativa e dei servizi generali che comporta per le tante
Istituzioni Scolastiche la vacanza del posto di DSGA. La complessità dei servizi richiesti dalla
scuola dell’autonomia non può essere affrontata con provvedimenti parziali e
precari. Gli oltre 30 posti di DSGA
vanno coperti con provvedimenti definitivi tenendo anche conto del personale
ex EE.LL. già inquadrato nel profilo di Istruttore
Amministrativo presso l’Ente Locale di provenienza i e di coloro che ancora
sono utilmente collocati nella graduatoria di Responsabili Amministrativi a
seguito di superamento del concorso a titoli ed esami, molti dei quali hanno
già permesso la gestione contabile/amministrativa di tante scuole.
Alla luce delle
considerazioni fatte si ritiene che
questa categoria non possa più vedere disattese le legittime aspettative già
mortificate con gli inadeguati aumenti
degli ultimi contratti.
CORSO ABILITANTE
LEGGE N. 143/04
Presentato dalla
Prof.ssa Rosa BUCCOLO RSU presso IPSSSCT ORIANI-MAZZINI di MILANO
Considerato che a
tutt’oggi non tutti i corsi sono stati attivati, ovvero organizzati, per quelle
discipline dove esistono pochi aspiranti, ad esempio per la graduatoria C130 e altre, la UIL Scuola si
impegna a sostenere il congelamento dei
posti per tutti i beneficiari del corso abilitante Legge N. 143/04 utilmente in
graduatoria permanente con riserva di superamento dell’abilitazione e a
sollecitare l’avvio delle procedure dei corsi di abilitazione, indetti con il
Decreto N. 85 del 18/11/2005.
DOCENTI INIDONEI
Presentato dalla
Prof.ssa Paola Tenca
La Finanziaria
2003 ha stabilito la messa in mobilità e la successiva risoluzione
del rapporto di lavoro per i docenti fuori ruolo per motivi di salute e
utilizzati in altri compiti (ex art.113 D.D. 1974)
Questi docenti
prestano servizio nelle biblioteche scolastiche, nelle segreterie, negli uffici
scolastici periferici, nei laboratori e nei progetti dell'autonomia scolastica.
Questo provvedimento
- comporta il licenziamento al 31.12.2007 dei docenti inidonei permanenti, per lo più cinquantenni e con scarse possibilità di reinserimento lavorativo, la precarietà per gli inidonei temporanei e la svalutazione dell'istituto dell'inidoneità
- introduce subdolamente la "licenziabilità senza giusta causa" nel pubblico impiego
- colpisce una categoria già debole di individui, rivelandosi come un grave attacco alla dignità della persona e al diritto al lavoro
- disperde la professionalità di quanti hanno acquisito competenze sempre più ampie e articolate, di supporto all'attività scolastica.
- costituisce un preoccupante precedente per tutti i lavoratori.I docenti inidonei chiedono:
- che l'art.35 venga abolito
- che i docenti inidonei possano continuare a svolgere i compiti nel profilo docente con riconoscimento della professionalità acquisita.
- che vengano istituite la figura e le mansioni di docente documentarista e
- che l'accesso ad esse sia garantito a chi già presta servizio nelle Biblioteche Scolastiche
- di avere la facoltà di scegliere di cessare dal servizio per inidoneità fisica con diritto alla pensione in base agli anni di anzianità contributiva maturataPrima firmataria:Anna Amato – Referente CONBS Lombardia Iscritta UILSeguono 38 firme di iscritti alla UIL Scuola e al Coordinamento Nazionale Bibliotecari ScolasticiInterviene a favore Leonardo DONOFRIO – Delegato al Congresso il quale chiede di votare a favore dichiarando che tutte le risorse presenti nella scuola vanno utilizzate, non vanno più definiti “inidonei”, non vanno licenziati e va garantita la libertà al lavoro. Infatti oltre 500 sono attualmente pienamente utilizzati in lavori prestigiosi (spesso bibliotecari e con compiti di responsabilità) e si sono sottoposti a corsi di riqualificazione.CONFERENZA DI ORGANIZZAZIONEPresentato da Giovanni Carvelli, Maria Eufemia Oriolo ed altriAl fine di venire incontro in modo più adeguato alle nuove competenze decentrate attraverso strutture organiche credibili ed autorevoli, la UIL Scuola di Milano si impegna ad indire una Conferenza di Organizzazione aperta da tenersi a metà del prossimo mese di maggio ed alla quale è invitata tutta l’assemblea congressuale.STRUTTURA REGIONALE E PROVINCIALE UILPresentata da Nicola RizzoQualsiasi soluzione verrà data al progetto di unificazione della struttura dell’Unione Regionale della Lombardia e quella della Camera Sindacale Provinciale di Milano, nel rispetto dello statuto e del regolamento UIL Confederale, dovrà trovare analoga soluzione per il comparto scuola, modificando eventualmente in tal senso la delibera assunta al X Congresso Nazionale UIL Scuola e la decisione assunta dalla Direzione Nazionale di Erice.SI DA’ MANDATO AL COORDINAMENTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI PER ELEGGERE IL DELEGATO NAZIONALE AL II CONGRESSO UIL DIRIGENTI E IL RAPPRESENTANTE UIL NEL COORDINAMENTO REGIONALE.La presente mozione finale è stata approvata all’unanimità con 1 astenutoSI PROCEDE ALL’ELEZIONE DEL NUOVO DIRETTIVO CHE RISULTA COSI’ COMPOSTO:
- Arielli Mario
- Bottani Angela
- Bovio Lucia
- Brunacci Francesco
- Buccolo Rosa
- Cafagna Luciana
- Caronte Eleonora
- Carvelli Giovanni
- Coppola Maria Agata
- De Matteis Maria Teresa
- De Noto Maria Teresa
- Donofrio Leonardo
- Fani Luciano
- Germanà Eloisa
- Giambalvo Francesco
- Giuffrè Carlo
- Ladestra Maria Domenica
- Lazzati Daniela
- Lettieri Pasquale
- Liborio Liliana
- Liuni Rosanna
- Lorusso Lorenzo Terzo
- Manias Maria
- Matrullo Maria
- Mercalli Emanuela
- Mosca Francesco
- Oriolo Maria Eufemia
- Pesapane Fortunata
- Piani Sandra
- Piazza Emanuele
- Radaelli Rosa Angela
- Rivolta Adriana
- Rizzo Nicola
- Rossi Giuseppe
- Seleri Barbara
- Simoni Luca
- Tranchina Rosario
- Trisolini Grazia
- Vartolo Silvio
membri supplenti :
- Capria Francesco
- Celano Domenico
- Cortese Antonio
- Donofrio Donatello
- Koffy Kovassi Emmanuel
- Lorenzo Lucio
- Lupo Vincenza
- Mazzei Elena
- Samaritano Domenica
- Sangiuliano Nicola
SI PROCEDE
ALL’ELEZIONE DEL COORDINAMENTO DELLA UIL SCUOLA MONZA-BRIANZA CHE RISULTA COSI’
COMPOSTO:
- Battaglia Salvatore
- Colzani Tiziana
- Guido Giovanna
- Lo Monaco Francesco
- Macchia Antonio
- Manigrasso Francesco
- Margiotta Luciano
- Mazzoleni Natia
- Pappalardo Giuseppe
- Parente Abele
- Russo Aldo
SI PROCEDE ALL’ELEZIONE
DEI COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI CHE RISULTA
COSI’ COMPOSTO:
- Brunacci Francesco
- Ladestra Maria Domenica
- Pesapane Fortunata
membro supplenti :
- Tranchina RosarioIL DIRETTIVO ELEGGE IL SEGRETARIO RESPONSABILE E LA SEGRETERIA CHE RISULTA COSI’ COMPOSTA:
- Giuffré Carlo - Segretario Responsabile
- Carvelli Giovanni
- Donofrio Leonardo
- Lazzati Daniela
- Mercalli Emanuela
- Oriolo Maria Eufemia
- Rizzo Nicola
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