[Pubblicati i dati ufficiali del
censimento 2011 che faranno da riferimento per ogni intervento di interesse
pubblico. Record di ultracentenari, in gran parte
donne]
ECCO
IL COMUNICATO DI PALAZZO MARINO
Milano, 26 dicembre 2012 – Quanti sono i cittadini residenti nel Comune di
Milano? Quanto è anziana la popolazione milanese e quanto incide nella saldo
demografico il numero di cittadini di origine straniera? Questi alcuni dei
principali quesiti posti dal censimento Istat 2011 e oggi, confrontando quei
dati con gli accertamenti effettuati dal Settore Statistica del Comune, il dato
è ufficialmente rilevato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Parliamo dunque
di popolazione ‘legale’: ovvero la cifra ufficiale che farà testo fino alla
successiva rilevazione censuaria e sarà l’unica fonte utilizzata per
determinare una serie di aspetti di interesse pubblico, come i posti letto
negli ospedali, il numero delle farmacie, delle scuole per grado di istruzione,
il numero dei parlamentari (e dei senatori) nelle diverse circoscrizioni
elettorali.
La popolazione residente a Milano è
dunque pari a 1.242.123 unità al 9 ottobre 2011, data cui si riferisce il
Censimento. Gli stranieri sono 176.303, pari al 14,2%. Rispetto al 2001, quando
si contarono 1.256.211 residenti, si registra un leggero decremento (-1,1%, in
controtendenza con il dato nazionale di incremento del 4,3%) da attribuire
esclusivamente alla componente italiana, che la forte crescita di stranieri ha
quasi completamente compensato. Gli italiani sono infatti diminuiti negli
ultimi 10 anni di oltre 100 mila persone (-8,8%) e negli ultimi 20 anni di
oltre 276 mila; viceversa, rispetto al Censimento 2001, gli stranieri sono più
che raddoppiati e rispetto a quello del 1991 sono cresciuti di oltre 150 mila
unità (moltiplicandosi in 20 anni di oltre 6 volte) .
Un trend storico negativo ha visto per
il quarto Censimento consecutivo diminuire la popolazione residente a Milano
(vedi tabella 1). L’ultimo Censimento in cui si registrò un aumento di
popolazione fu quello del 1971, allorché si contarono quasi mezzo milione di
persone in più rispetto ad oggi, dopodiché nei Censimenti del 1981,del 1991,
del 2001 e infine del 2011 la popolazione censita è sempre risultata inferiore
a quella del Censimento precedente. Tuttavia , il rallentamento nella riduzione
della popolazione (tra il 2001 e 2011 è scesa solo dell’1,1%) unito ad
un’inversione di tendenza registrata recentemente in anagrafe (la popolazione è
tornata a crescere a partire dal 2009 grazie alle migrazioni interne),
suggeriscono che il trend negativo si sia esaurito.
Come e anzi più che nel resto d’Italia,
a Milano abitano più donne che uomini: ci sono infatti circa 88 uomini ogni 100
donne (in Italia il rapporto è 94 ogni 100). E’ a partire dai 26 anni che,
grazie ad un’immigrazione più femminile che maschile, le donne diventano
maggioranza.
Più milanesi anziani, più immigrate
badanti adulte.
Aumentano gli ultracentenari, o meglio
le ultracentenarie: a Milano sono quasi 500 (494 di cui 434 donne). Gli
ultracentenari censiti nel 2001 erano 211 e nel 1991 solo 69. Anche i “grandi
vecchi”, ovvero gli ultra 85enni, sono in aumento rispetto ai passati
Censimenti. Arrivati a 44.209, fanno segnare una crescita del 24,5% rispetto al
2001 e del 105,5% rispetto al 1991. E infine allargando l’analisi agli oltre
310 mila anziani ultrasessantacinquenni, si arriva a comprendere esattamente il
25% della popolazione censita (in Italia è il 20,8%). Nel 2001 la percentuale
di anziani era il 22,8% (già superiore al dato del 2011 nazionale) e nel 1991
il 18,2%. La quota è divenuta più rilevante per la contemporanea riduzione
della popolazione nelle età lavorative (15-64 anni) che degli anziani è
chiamata a farsi carico: -7,3% negli ultimi 10 anni e -20,9% negli ultimi 20
anni.
Considerando l’età media della
popolazione residente, che per l’Italia nel suo complesso è pari a 43 anni, e
per gli stranieri pari a 31 anni, Milano è abitata da persone mediamente più
anziane: sia nel suo complesso (46 anni), sia per quanto concerne gli stranieri
(33 anni) e gli italiani (48 anni). Per Milano, il fatto di avere una
popolazione in cui incidono maggiormente gli anziani, implica una popolazione
straniera a sua volta più anziana, in cui pesano i flussi di badanti dell’Est
Europa: segmento composto da donne mediamente più adulte rispetto agli
stranieri impiegati in altri settori lavorativi.
Tabella 1 – Popolazione residente per
genere dal primo Censimento del 1861.
Anni
|
Maschi
|
Femmine
|
Totale
|
Maschi ogni 100 femmine
|
1861
|
147.110
|
120.508
|
267.618
|
122,1
|
1871
|
148.220
|
142.294
|
290.514
|
104,2
|
1881
|
179.676
|
174.365
|
354.041
|
103,0
|
1901
|
266.870
|
271.608
|
538.478
|
98,3
|
1911
|
349.368
|
352.033
|
701.401
|
99,2
|
1921
|
394.593
|
423.555
|
818.148
|
93,2
|
1931
|
461.597
|
499.063
|
960.660
|
92,5
|
1951
|
595.366
|
678.879
|
1.274.245
|
87,7
|
1961
|
741.646
|
840.888
|
1.582.534
|
88,2
|
1971
|
818.067
|
913.933
|
1.732.000
|
89,5
|
1981
|
752.641
|
852.132
|
1.604.773
|
88,3
|
1991
|
640.311
|
728.920
|
1.369.231
|
87,8
|
2001
|
586.128
|
670.083
|
1.256.211
|
87,5
|
2011
|
580.978
|
661.145
|
1.242.123
|
87,9
|