La scuola lombarda regge la prova delle criticità: nomine in ruolo, supplenze, classi numerose e sostegno alle disabilità.
A pochi giorni dall’inizio dell’a.s. sono molte le ragioni di soddisfazione nel guardare il percorso avviato dalla scuola in Lombardia, per di più in un contesto nazionale segnato ancora da numerose criticità.
In un passato non troppo lontano il giudizio della stampa è stato talvolta ingrato nei confronti del lavoro compiuto dall’USR per la Lombardia, non avendo tenuto nel dovuto conto i grandi numeri del sistema della scuola nazionale nella nostra Regione (resi disponibili, in forma aggiornata, sul nostro sito WEB) e le sue reali possibilità di manovra, ancora molto relative rispetto alla gestione centrale della scuola italiana. Ancora all’inizio del corrente a.s. gran parte degli organi di stampa si è soffermata su alcuni casi limite riguardanti le problematiche dell’integrazione degli alunni stranieri, senza dare pressoché alcuno spazio ai numerosi e importanti progetti didattici ed educativi facenti capo al nostro USR, pur debitamente presentati in occasione della Conferenza Stampa.
Con un certo orgoglio si può constatare che le operazioni di nomina dei docenti, sia per le supplenze annuali che per i contratti a tempo indeterminato, sono state per lo più concluse entro il 10 di settembre, salvo alcune complicazioni contingenti. Queste ultime, infatti, non possono in alcun modo essere ascritte alla gestione diretta dell’USR della Lombardia, dato che appaiono evidentemente legate al quadro nazionale e, in particolare al sistema delle doppie graduatorie (per i cosiddetti inserimenti “a pettine”) con gli accantonamenti resisi necessari rispetto alla graduatorie 2009/2011, cui si sono aggiunti, in corso d’opera, ulteriori rallentamenti e difficoltà causati da numerose rinunce di posto da parte di aventi diritto, soprattutto nel caso di docenti nominati in località di montagna o isolate.
In particolare, per quanto concerne il personale ATA si sono dovute registrare criticità, anche notevoli, legate all’immissione in ruolo di personale rivelatosi parzialmente inidoneo, oltre che alle numerosissime richieste di part time (con punte locali, come il 25% di richieste che interessa l’ambito di Brescia) che hanno reso particolarmente complicate le operazioni di nomina.
Resta il fatto che nel giro di poco meno di venti giorni l’USR per la Lombardia, con i suoi uffici territoriali, ha stipulato qualcosa come circa trentamila contratti di lavoro, di cui tredicimila circa a tempo indeterminato. Si tratta di un numero davvero elevato, anche rispetto ai parametri europei ed internazionali, capace di mettere a dura prova qualunque struttura amministrativa. Tale risultato è stato ottenuto grazie alla disponibilità e all’efficienza dimostrata da gran parte del personale dell’USR per la Lombardia, cui la Direzione rivolge i propri sentiti ringraziamenti.
Anche la gestione della comunicazione nei confronti dei lavoratori interessati, docenti ed ATA, è avvenuta con criteri di efficienza, omogeneità e uguaglianza di trattamento, in piena coerenza con il processo di ottimizzazione e digitalizzazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Lo sforzo organizzativo e manageriale sin qui profuso ha consentito inoltre di contenere a livelli sostanzialmente fisiologici la presenza delle classi numerose (quelle con più di trenta alunni), oggi ridotte, mediamente, a un caso per provincia. Proprio questo caso dimostra quanto poco veritiere siano le polemiche aperte da talune voci aprioristicamente ostili, a mezzo stampa o pagine web. Nel gestire queste situazioni, così come nel darne comunicazione ai nostri stakeholder, l’USR per la Lombardia ha inteso sempre e comunque salvaguardare la priorità del servizio educativo e la dignità, anche comunicativa, del sistema scolastico.
In un quadro organizzativo già di per sé complesso, un caso a sé è certamente quello dei corsi serali, dove le criticità ancora esistenti devono essere attribuite principalmente al fatto che le iscrizioni non hanno avuto luogo nei tempi previsti dalle normative relative agli organici di fatto e di diritto. Sono infatti moltissimi gli alunni, specialmente stranieri, che si sono iscritti all’ultimo momento, magari per motivi molto contingenti; come, del resto, e per ragioni non dissimili, molto alta è la dispersione scolastica all’interno dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Anche in questo ambito sta dimostrandosi efficace il sistema di iscrizioni a programmazione condivisa, per rapporto tra numero degli studenti e possibilità degli edifici scolastici, avviato dall’USR per la Lombardia con una serie di circolari risalenti a poco meno di un anno fa.
In ossequio al principio costituzionale del diritto allo studio e in osservanza delle disposizioni di legge, l’USR per la Lombardia ha considerato e considera tra le sue priorità le attività di sostegno agli alunni con disabilità. In questo spirito l’USR per la Lombardia ha posto in essere numerose deroghe, mentre altre sono prossime a essere decretate, per un numero complessivo di oltre 1000, pari, quindi, a quasi il doppio di quelle concesse lo scorso anno. Proprio il fatto che si tratti di interventi di indubbia importanza sociale e pedagogica porta, però, a sottolineare alcune anomalie, in particolare: 1) il costante aumento delle certificazioni, che non appare sempre e del tutto motivato; 2) lo squilibrio, anche statistico, nel numero di disabili certificati provincia per provincia. Vi sono, infatti, province con un numero di disabili certificati pari a circa il 4% della popolazione scolastica interessata, ed altre che non arrivano all’1%. Si deve poi registrare un consistente incremento delle certificazioni di disabilità per la popolazione scolastica straniera, con il caso limite di Brescia, che arriva al 63% di disabili con cittadinanza straniera. L’USR per la Lombardia nello scorso febbraio ha insediato il GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale per l’integrazione degli alunni con disabilità) e intende proseguire sulla strada di un servizio che si propone di migliorare il processo di integrazione, anche in un momento di transizione come quello attuale, e che, proprio per questo, intende anche avviare un migliore processo di coordinamento e riequilibrio del sistema delle certificazioni, al fine di garantire l’attività di sostegno in presenza di bisogni reali ed effettivi, evitando comportamenti troppo difformi. Pur all’interno di un quadro finanziario piuttosto critico, i numeri della scuola lombarda restano esemplari anche nell’ambito della politica di sostegno alle disabilità. In tempi di necessario rigore nella gestione dei bilanci occorre ricordare che ogni intervento a sostegno dei disabili comporta, di necessità, degli scostamenti nelle voci del bilancio della scuola e che, proprio per questo, ogni singolo caso deve essere valutato con la serietà richiesta dalle leggi dello Stato e dalla dovuta attenzione al sistema scuola nella sua integralità.
A conclusione del presente comunicato d’inizio a.s. vale la pena di ricordare che il nostro sistema scuola è soprattutto costituito da una gestione ordinaria ben funzionante, cui la Stampa è invitata a guardare, al di là di singoli casi critici o particolari eccezioni. L’USR per la Lombardia lavora per mantenere ed elevare i livelli di eccellenza riconosciuti al nostro sistema regionale dagli ultimi studi OCSE, che vedono la nostra Regione guidare la classifica per competente e conoscenze rispetto al resto d’’Italia, su posizioni superiori alla media OCSE (mentre la media italiana è significamente inferiore alla stessa media). Su questa strada l’USR per la Lombardia continua ad accompagnare e sostenere il processo di riforma che interessa la scuola italiana con progetti e iniziative di avanguardia che interessano il processo di internazionalizzazione e l’informatizzazione. L’USR, che nella prossima primavera 2012 ospiterà e organizzerà le Olimpiadi Internazionali dell’Informatica, considera l’ambito dell’apprendimento delle lingue straniere e quello della digitalizzazione come la più importante sfida didattica del momento e si sforza quindi di promuovere questi processi di eccellenza con tutti gli strumenti a propria disposizione.
Dal punto di vista della gestione ordinaria, il sostegno alla riforma del sistema scolastico nazionale ha luogo, sul piano territoriale, mediante il costante e accurato monitoraggio di tutto il sistema regionale: l’anagrafe regionale degli studenti è definitivamente partita e funzionante; si sta ultimando il monitoraggio degli Istituti Formazione Professionale riguardo gli esiti raggiunti nell’ambito generale della Formazione Professionale; un ulteriore monitoraggio in atto riguarda la già citata situazione dei corsi serali. Prosegue poi il “Progetto Portfolio”, collegato all’anagrafe degli studenti e delle scuole.
La collaborazione con la Regione Lombardia è ricca e feconda. Tra le iniziative poste in essere si ricordano qui il previsto percorso per i valutatori in collaborazione con gli enti regionali e il piano di contrasto alla dispersione scolastica. È stato finalmente avviato anche il progetto sulle strumentazioni informatiche, con la digitalizzazione delle scuole in Lombardia, mentre prosegue con successo il Piano di Orientamento nella scuola sia di primo che di secondo grado. Infine, è pronto il report Lombardia sui dati OCSE-PISA, che verrà presentato il 22 novembre 2011 presso la Sala Gaber della sede della Regione.
Milano, 21 settembre 2011
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