Dopo
aver analizzato, nel numero precedente, le risultanze della stagione
contrattuale 2016-2018, in questo nuovo numero del “Rapporto semestrale Aran sulle retribuzioni dei pubblici
dipendenti”, viene presentato il quadro delle risorse disponibili per la
nuova stagione contrattuale 2019-2021, a partire dagli stanziamenti per le
amministrazioni statali definiti nelle leggi di bilancio per il 2019 e per il
2020.
Il rapporto evidenzia in circa 6 miliardi di Euro le disponibilità finanziarie complessive a regime su tutta la PA che renderanno possibile un adeguamento retributivo del 3,7% ed aumenti medi – sempre per l’intera PA – di circa 100 euro mese per 13 mesi. Viene altresì precisato che tali risorse riguardano sia le “amministrazioni statali” che le “non statali” e si riferiscono agli aumenti retributivi di tutti i lavoratori pubblici (sia “contrattualizzati”, i cui contratti collettivi sono rinnovati dall’Aran, che “in regime di diritto pubblico”). Il rapporto presenta anche il raffronto con l’inflazione (IPCA netto energetici) prevista dall’Istat per il triennio 2019-2021, che presenta un valore cumulato sul triennio di circa il 3%. Sempre in tema di dinamica inflattiva, si offre un quadro degli scostamenti rilevati nel passato tra inflazione prevista ed inflazione effettivamente realizzata.
Il rapporto evidenzia in circa 6 miliardi di Euro le disponibilità finanziarie complessive a regime su tutta la PA che renderanno possibile un adeguamento retributivo del 3,7% ed aumenti medi – sempre per l’intera PA – di circa 100 euro mese per 13 mesi. Viene altresì precisato che tali risorse riguardano sia le “amministrazioni statali” che le “non statali” e si riferiscono agli aumenti retributivi di tutti i lavoratori pubblici (sia “contrattualizzati”, i cui contratti collettivi sono rinnovati dall’Aran, che “in regime di diritto pubblico”). Il rapporto presenta anche il raffronto con l’inflazione (IPCA netto energetici) prevista dall’Istat per il triennio 2019-2021, che presenta un valore cumulato sul triennio di circa il 3%. Sempre in tema di dinamica inflattiva, si offre un quadro degli scostamenti rilevati nel passato tra inflazione prevista ed inflazione effettivamente realizzata.
Soffermandosi
sul metodo seguito per definire lo stanziamento delle risorse, il Rapporto
rileva altresì che non è al momento presente, per il pubblico impiego, un
accordo generale che definisca le grandezze macroeconomiche cui ancorare gli
adeguamenti retributivi, sul tipo dell’accordo confederale del 2009, che
stabiliva un collegamento tra aumenti delle retribuzioni e dinamica inflattiva
(previsione dell’IPCA netto energetici).
L’ultima sezione, come
di consueto, è dedicata alle retribuzioni contrattuali mensili (cioè le
componenti fisse della retribuzione, la cui dinamica risente in modo diretto
degli incrementi definiti a livello di contratto nazionale) e pone a confronto
i valori registrati nella pubblica amministrazione rispetto a quelli del
settore privato, desunti dai dati ISTAT dei primi nove mesi del 2019PER SAPERNE DI PIU',CLICCA QUI
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