NIZZA (FR) - In Italia, Veterinari, avvocati, sociologi, giornalisti, medici, dottori commercialisti e biologi sono le professioni stanno risentendo maggiormente della crisi con un calo del fatturato del 43% nei primi 6 mesi del 2012 e con la chiusura del 22% degli studi professionali. La crisi degli studi professionali in Italia è particolarmente significativa se messa a confronto con quella europea. L'indagine presentata oggi a Nizza (Francia) - elaborata da KRLS Network of Business Ethics per il magazine "Contribuenti.it" - nella giornata conclusiva del settimo simposio internazionale, al quale hanno partecipato i massimi rappresentanti delle associazioni dei contribuenti dei principali paesi europei, mette in evidenza che nei primi 6 mesi del 2012, in tutti i principali paesi europei, si registra una ripresa: in Francia, + 4,3% del fatturato, +3,4% in! Inghilterra, + 3,3% in Germania, + 2,7% in Irlanda, + 2,6% in Olanda e + 2,4% in Svezia.In Italia, invece, le professioni che fanno da trainano e supporto all'economia sono in forte difficoltà. Secondo l'indagine Di KRLS Network of Business Ethics redatta per Contribuenti.it Magazine dell'Associazione Contribuenti Italiani, che ha preso in esame alcuni indicatori economici dei primi 6 mesi del 2012 ed incrociato i dati del fatturato, delle prenotazioni, dell'occupazione e delle forniture professionali, nel bel Paese la situazione è davvero preoccupante.Il settore giuridico-economico (avvocati e dottori commercialisti) è uno dei comparti più colpiti dalla crisi. Nel primo semestre del 2012, il fatturato globale è diminuito del 48% rispetto al periodo precedente, segnando un -44% nelle prenotazioni, un -22% nell'occupazione ed un -61% nelle forniture professionali. Il settore medico (veterinari, medici e biologi), altro comparto di punta nelle professioni, presenta ! anch'esso tutti gli indicatori negativi: il fatturato globale, nel primo semestre del 2012, ha segnato un -42% rispetto all'anno precedente, il - 47% nelle prenotazioni, il -26% nell'occupazione ed il - 55% nelle forniture professionali.Male anche il settore della comunicazione (sociologi e giornalisti). Del 39% la contrazione del fatturato, dell' 31% le prenotazioni, del 28% l'occupazione e del 53% le forniture professionali."Di fronte alla chiusura del 22% degli studi professionali, costituiti prevalentemente da piccoli studi ed al crollo del fatturato" - ha commentato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani - ''è impensabile che il governo non intervenga sostenendo anche il comparto delle professioni, prevedendo per i professionisti misure straordinarie, come il pagamento immediato delle parcelle da parte della pubblica amministrazione, il credito d'imposta sugli acquisti e il bonus occupazione per chi assume''.
Fonte ASSOCIAZIONE CONTRIBUENTI ITALIANI
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