DECRETO-LEGGE 12 settembre 2013, n. 104 (in G.U. n. 214 del 12 settembre 2013 - in vigore in pari data) - Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca. (13G00147) 
 
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
VISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione; 
RITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza, per l'avvio  dell'anno scolastico, di emanare disposizioni a favore degli studenti, delle  famiglie e delle istituzioni scolastiche, dirette a rendere effettivo il diritto  allo studio, ad assicurare la tutela della salute nelle scuole, a ridurre le  spese per l'istruzione, ad arricchire l'offerta formativa, a valorizzare il  merito, a migliorare il funzionamento delle istituzioni dell'alta formazione  artistica e musicale e a semplificare le procedure nelle università e negli enti  di ricerca; 
VISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata  nella riunione del 9 settembre 2013; 
SULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri e  del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con  il Ministro dell'economia e delle finanze; 
EMANA
 
il seguente decreto-legge:
CAPO I
Disposizioni per gli studenti e per le famiglie
Art. 1
(Welfare dello studente)
 
1. Al fine di favorire il raggiungimento dei più alti livelli  negli studi nonchè il conseguimento del pieno successo formativo, incrementando  l'offerta di servizi per facilitare l'accesso e la frequenza dei corsi nell'anno  scolastico 2013-2014, è autorizzata la spesa di euro 15 milioni per l'anno 2014  per l'attribuzione di contributi e benefici a favore degli studenti delle scuole  secondarie di primo e secondo grado in possesso dei requisiti di cui al comma 2. 
2. I soggetti di cui al comma 1 sono ammessi al beneficio  sulla base di requisiti inerenti a: a) merito negli studi risultante dalla  valutazione scolastica del profitto conseguito nel percorso formativo; b)  esigenza di servizi di ristorazione o trasporto non soddisfatta con altri  benefici erogati da amministrazioni pubbliche; c) condizioni economiche  individuate sulla base dell'Indicatore della situazione economica equivalente,  di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni. 
3. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università  e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da  adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,  d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e  le province autonome di Trento e di Bolzano, sono ripartite tra le regioni,  sulla base del numero degli studenti, le risorse di cui al comma 1 e sono  definiti la tipologia dei benefici e i requisiti per l'accesso agli stessi.  nonché le modalità di monitoraggio dei risultati ottenuti. Nei successivi 30  giorni ciascuna Regione pubblica un bando per l'erogazione dei benefici agli  studenti, nel quale sono indicati la natura e l'entità dei benefici, le modalità  per la presentazione delle domande, anche in via telematica, nonchè i criteri  per la formazione delle graduatorie. Le risorse sono attribuite sulla base delle  graduatorie regionali fino a esaurimento delle risorse stesse. 
4. I pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di  cui al comma 1, finanziati con le risorse statali erogate alle Regioni, nei  limiti dell'importo previsto, sono esclusi dai limiti del patto di stabilità  interno delle regioni.
Art. 2
(Diritto allo studio)
 
1. Al fine di garantire una programmazione degli interventi  per il diritto allo studio a decorrere dall'anno 2014, il Fondo integrativo  statale per la concessione di borse di studio di cui all'articolo 18, comma 1,  lettera a), del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68, è incrementato nella  misura di 100 milioni di euro annui. 
2. I pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di  cui al comma 1, finanziati con le risorse statali erogate alle Regioni, nei  limiti degli importi previsti per ciascun anno, sono esclusi dai limiti del  patto di stabilità interno delle regioni.
Art. 3
(Borse di studio per l'alta formazione artistica, musicale e  coreutica)
 
1. Al fine di sostenere la formazione artistica presso le  Istituzioni di cui all'articolo 2, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n.  508, promuovendone l'eccellenza, il Ministero dell'istruzione, dell'università e  della ricerca bandisce, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore  del presente decreto, borse di studio a favore degli studenti iscritti,  nell'anno accademico 2013-2014, presso le suddette Istituzioni. Il bando  stabilisce l'importo delle singole borse di studio nei limiti delle risorse  disponibili, nonchè le modalità per la presentazione delle domande, anche in via  telematica, per la formazione delle commissioni e per la valutazione dei  candidati. 
2. I soggetti di cui al primo comma sono ammessi al beneficio  sulla base dei seguenti criteri: a) per i residenti in Italia, condizioni  economiche dello studente individuate sulla base dell'Indicatore della  situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998,  n. 109, e successive modificazioni; b) per i non residenti in Italia, condizioni  economiche comprovate mediante autocertificazione; c) valutazione del merito artistico mediante audizioni e  verifica della qualità delle opere artistiche eventualmente prodotte. 
3. Le borse di studio sono attribuite fino a esaurimento  delle risorse e sono cumulabili con quelle assegnate ai sensi del decreto  legislativo 29 marzo 2012, n. 68. La comunicazione della graduatoria e  l'individuazione dei destinatari delle borse sono effettuate dal Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca entro il 30 novembre 2013. 
4. Ai fini del presente articolo è autorizzata la spesa di  euro 6 milioni per l'anno 2014.
Art. 4
(Tutela della salute nelle scuole)
 
1. All'articolo 51 della legge 16 gennaio 2003. n. 3, dopo il  comma 1 è inserito il seguente: "1-bis. Il divieto di cui al comma 1 è esteso  anche alle aree all'aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e  paritarie.". 
2. È vietato l'utilizzo delle sigarette elettroniche nei  locali chiusi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie, comprese le  sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali  per i minorenni, nonché presso i centri per l'impiego e i centri di formazione  professionale. 
3. Chiunque violi il divieto di utilizzo delle sigarette  elettroniche di cui al comma 2 è soggetto alle sanzioni amministrative  pecuniarie di cui all'articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584, e  successive modificazioni. 
4 I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie  previste dal comma 3 del presente articolo, inflitte da organi statali, sono  versati all'entrata del bilancio dello Stato, per essere successivamente  riassegnati, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, allo stato  di previsione del Ministero della salute, per il potenziamento dell'attività di  monitoraggio sugli effetti derivanti dall'uso di sigarette elettroniche, nonchè  per la realizzazione di attività informative finalizzate alla prevenzione del  rischio di induzione al tabagismo. 
5. Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e  forestali, al fine di favorire il consumo consapevole dei prodotti  ortofrutticoli nelle scuole, elabora appositi programmi di educazione  alimentare, anche nell'ambito di iniziative già avviate. Con decreto del  Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del Ministro delle  politiche agricole, alimentari e forestali sono definite le modalità per  l'attuazione del presente comma. Dal presente comma non possono derivare nuovi o  maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 5
(Potenziamento dell'offerta formativa)
 
1. Nelle more dell'ulteriore potenziamento dell'offerta  formativa negli istituti tecnici e professionali, per consentire il tempestivo  adeguamento dei programmi, a decorrere dall'anno scolastico 2014-2015, i quadri  orari dei percorsi di studio previsti dai decreti del Presidente della  Repubblica 15 marzo 2010, n. 87 e n. 88, relativi al riordino degli istituti  tecnici e professionali, sono integrati, in una delle due classi del primo  biennio, da un'ora di insegnamento di "geografia generale ed economica" laddove  non sia già previsto l'insegnamento di geografia. A tale fine è autorizzata la  spesa di euro 3,3 milioni di euro nell'anno 2014 e di euro 9,9 milioni a  decorrere dall'anno 2015. 
2. Al fine di promuovere la formazione continua dei docenti  della scuola e la consapevole fruizione del patrimonio culturale, con  particolare riferimento agli studenti delle scuole, il Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca, fermo restando quanto previsto  nell'articolo 119 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e ferma  restando la possibilita-di concludere convenzioni con le Regioni per coordinare  le rispettive iniziative in materia, bandisce un concorso per la realizzazione  di progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e  culturale o nelle fondazioni culturali. Al concorso possono partecipare le  università, le accademie di belle arti e le istituzioni scolastiche, le quali  elaborano i progetti acquisendo l'assenso dei musei interessati, che partecipano  alla progettazione mediante i rispettivi servizi didattici, ed eventuali  cofinanziamenti da parte di fondazioni di origine bancaria o di altri enti  pubblici o privati. Gli enti e le istituzioni che ricevono finanziamenti dal  Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per la diffusione  della cultura possono cofinanziare i progetti. Non può essere finanziato più di  un progetto per ogni museo. I criteri e le modalità di selezione, tali da  assicurare il finanziamento di un congruo numero di progetti e la loro adeguata  distribuzione sul territorio nazionale, sono definiti con decreto del Ministro  dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro  per i beni e le attività culturali. Il concorso è bandito entro il 30 ottobre  2013. I progetti sono realizzati dai docenti delle università, delle accademie  di belle arti o delle istituzioni scolastiche, con la partecipazione degli  studenti, e possono riguardare l'organizzazione di mostre all'interno dei musei,  l'elaborazione di guide e percorsi per i visitatori, la realizzazione di aule o  laboratori multimediali, l'elaborazione di libri o di materiale illustrativo  relativi al museo. I progetti devono includere tutte le spese per la loro  realizzazione senza determinare oneri diretti o riflessi ai musei in cui si  svolgono i progetti medesimi. 
3. Per l'anno 2014 è autorizzata, per le finalità di cui al  comma 2, la spesa di euro 3 milioni. 
4. All'articolo 1 della legge 18 dicembre 1997, n. 440, dopo  il comma 1 è inserito il seguente: «1-bis. A decorrere dall'anno scolastico  2013/2014 parte del Fondo di cui al comma 1 è espressamente destinata al  finanziamento di progetti volti alla costituzione o all'aggiornamento, presso le  istituzioni scolastiche statali, di laboratori scientifico-tecnologici che  utilizzano materiali innovativi, necessari a connotare l'attività didattica  laboratoriale secondo parametri di alta professionalità. Il Ministro  dell'istruzione, dell'università e della ricerca individua con proprio decreto  la tipologia di laboratori e i materiali per i quali è possibile presentare  proposte di progetto finanziate con la parte di Fondo di cui al comma 1,  individuata ai sensi del primo periodo.».
Art. 6
(Riduzione del costo dei libri scolastici)
 
1. Al fine di consentire la disponibilità e la fruibilità a  costi contenuti di testi, documenti e strumenti didattici da parte degli  studenti, sono apportate le seguenti modificazioni: 
a) all'articolo 151 del decreto legislativo 16 aprile 1994,  n. 297, la parola: "sono" è sostituita dalle seguenti: "possono essere"; 
b) al  decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, sono  apportate le seguenti modificazioni: 
1) all'articolo 15, comma 1, le parole: "nell'adozione" sono  sostituite dalle seguenti: "nell'eventuale adozione"; 
2) all'articolo 15, comma i, è aggiunto, in fine, il seguente  periodo: "I testi consigliati possono essere indicati dal collegio dei docenti  solo se hanno carattere di approfondimento o monografico."; 
3) all'articolo 15, comma 2, è aggiunto, in fine, il seguente  periodo: "L'esecuzione da parte del dirigente scolastico di delibere del  collegio dei docenti che determinino il superamento dei predetti tetti di spesa  costituisce illecito disciplinare.". 
2. Al fine di ridurre la spesa per l'acquisto dei libri  scolastici e consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi  tempestivamente di libri per l'uso da parte degli studenti, il Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca assegna direttamente alle  medesime istituzioni scolastiche la somma complessiva di euro 2,7 milioni  nell'anno 2013 ed euro 5,3 milioni nell'anno 2014 per l'acquisto, anche tra reti  di scuole, di libri di testo e dispositivi per la lettura di materiali didattici  digitali da concedere in comodato d'uso a studenti delle scuole secondarie di  primo e di secondo grado, individuati sulla base dell'Indicatore della  situazione economica equivalente, di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998,  n. 109. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della  ricerca, da adottare entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del presente  decreto, sono assegnate le risorse, sulla base del numero di studenti, e sono  definiti i criteri per la concessione dei libri agli stessi. 
3. Per l'anno scolastico 2013-2014 non può essere escluso  l'uso da parte dei singoli studenti di libri nelle edizioni precedenti, purchè  conformi alle Indicazioni nazionali.
Art. 7
(Apertura delle scuole e prevenzione della dispersione  scolastica)
 
1. Al fine di evitare i fenomeni di dispersione scolastica,  particolarmente nelle aree a maggior rischio di evasione dell'obbligo, nell'anno  scolastico 2013-2014 è avviato in via sperimentale un Programma di didattica  integrativa che contempla tra l'altro, ove possibile, il prolungamento  dell'orario scolastico per gruppi di studenti, con particolare riferimento alla  scuola primaria. 
2. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università  e della ricerca, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,  le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, vengono indicati gli  obiettivi, compreso il rafforzamento delle competenze di base, i metodi  didattici, che contemplano soluzioni innovative e percorsi specifici per gli  studenti maggiormente esposti al rischio di abbandono scolastico, nonchè i  criteri di selezione delle scuole in cui realizzare il Programma di cui al comma  1. Con il medesimo decreto sono defmite altresì le modalità di assegnazione  delle risorse alle istituzioni scolastiche, che possono avvalersi di  associazioni e fondazioni private senza scopo di-lucro- tra -le cui  finalita-statutarie-rientrino l'aiuto allo studio, l'aggregazione giovanile e il  recupero da situazioni di disagio, all'uopo abilitate dal Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nonchè le modalità di  monitoraggio sull'attuazione e sui risultati del Programma. 
3. Per le finalità di cui al comma 1 e per quelle di cui  all'articolo 1, comma 627, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata  la spesa di euro 3,6 milioni per l'anno 2013 e di euro 11,4 milioni per l'anno  2014, oltre alle risorse previste nell'ambito di finanziamenti di programmi  europei e internazionali per finalità coerenti.
Art. 8
(Percorsi di orientamento per gli studenti delle scuole  secondarie di secondo grado)
 
1. Al fine di facilitare una scelta consapevole del percorso  di studio e di favorire la conoscenza delle opportunità e degli sbocchi  occupazionali per gli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado,  anche allo scopo di realizzare le azioni previste dalla "Garanzia giovani", a  decorrere dall'anno scolastico 2013-2014, al decreto legislativo 14 gennaio  2008, n. 21, sono apportate le seguenti modificazioni: 
a) all'articolo 2, dopo il comma 1 è inserito il seguente:  "1-bis. Le attività inerenti ai percorsi di orientamento sono ricomprese tra le  attività funzionali all'insegnamento non aggiuntive e riguardano l'intero corpo  docente. Ove siano necessarie attività ulteriori, che eccedano l'orario  d'obbligo, queste possono essere remunerate con il Fondo delle istituzioni  scolastiche nel rispetto della disciplina in materia di contrattazione  collettiva."; b) all'articolo 2, comma 3, le parole da: "che intendano fornire" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti:  "camere di commercio e agenzie per il lavoro che intendano fornire il  loro apporto ai fini predetti nell'ambito degli stanziamenti di bilancio ordinariamente disponibili e nel rispetto dei  principi di pluralismo; concorrenza e trasparenza."; c) all'articolo 3,  comma 2, le parole: "nell'ultimo anno" sono sostituite dalle seguenti: "negli ultimi due anni"; d) all'articolo 3, dopo il comma 3 è inserito il seguente:  "3-bis. Nel Piano dell'offerta formativa e sul sito istituzionale delle  istituzioni scolastiche vengono indicate le iniziative di orientamento poste in  essere.". 
2. Per le finalità di cui all'articolo 3 del decreto  legislativo 14 gennaio 2008, n. 21, è autorizzata la spesa di euro 1,6 milioni  per l'anno 2013 e di euro 5 milioni a decorrere dall'anno 2014, quale contributo  per le spese di organizzazione e programmazione delle attività, oltre alle  risorse agli stessi fini previste nell'ambito di finanziamenti di programmi  regionali, nazionali, europei e internazionali, le quali potranno essere  utilizzate anche per iniziative di orientamento per gli studenti delle scuole  secondarie di primo grado. Le risorse sono assegnate direttamente alle  istituzioni scolastiche, sulla base del numero di studenti interessati.
Art. 9
(Durata del permesso di soggiorno per la frequenza a corsi di  studio o per formazione)
 
1. All'articolo 5, comma 3, del decreto legislativo 25 luglio  1998. n. 286, la lettera c) è sostituita dalla seguente: 
"c) inferiore al periodo di frequenza, anche pluriennale, di  un corso di studio o per formazione debitamente certificata, fatta salva la  verifica annuale di profitto;". 
2. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di  conversione del presente decreto, si provvede all'adeguamento del regolamento  adottato ai sensi dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio  1998, n. 286. La disposizione di cui al comma 1 si applica a decorrere dal  quindicesimo giorno successivo all'entrata in vigore delle predette norme  regolamentari di adeguamento. 
3. Dal presente articolo non possono derivare nuovi o  maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
CAPO II
Disposizioni per le scuole
Art. 10
(Mutui per l'edilizia scolastica e detrazioni fiscali)
 
1. Al fine di favorire interventi straordinari di  ristrutturazione, messa in sicurezza, efficientamento energetico di immobili di  proprietà pubblica adibiti all'istruzione scolastica, nonchè costruzione di  nuovi edifici scolastici pubblici, per la programmazione triennale 2013-2015, le  Regioni interessate possono essere autorizzate dal Ministero dell'economia e  finanze, d'intesa con il Ministero dell'istruzione e della ricerca e con il  Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a stipulare appositi mutui  trentennali, con oneri di ammortamento a carico dello Stato, con la Banca  europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, la  Cassa Depositi e Prestiti, e con i soggetti autorizzati all'esercizio  dell'attività bancaria, ai sensi del decreto legislativo 1 settembre 1993, n.  385. A tal fine sono stanziati contributi pluriennali per euro 40 milioni annui  per la durata dell'ammortamento del mutuo, a decorrere dall'anno 2015. Le  modalità di attuazione della presente disposizione e del successivo comma 2 sono  stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto  con-il Ministro- dell'istruzione e della ricerca e con il Ministro delle  infrastrutture e dei trasporti. 
2. I pagamenti di cui al comma 1 effettuati dalle Regioni,  finanziati con l'attivazione dei mutui di cui al medesimo comma, sono esclusi  dai limiti del patto di stabilità interno delle Regioni per l'importo  annualmente erogato dagli Istituti di credito. 
3. Al fine di promuovere iniziative di sostegno alle  istituzioni scolastiche, alle istituzioni dell'alta formazione artistica,  musicale e coreutica e alle università, fermo restando quanto già previsto  dall'articolo 15, comma 1, lettera i-octies), del decreto del Presidente della  Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, alla medesima lettera i-octies), dopo le  parole: "successive modificazioni" sono inserite le seguenti: ", nonchè a favore  delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica e delle  università", e dopo le parole "edilizia scolastica" sono inserite le seguenti:  "e universitaria". Le disposizioni del presente comma si applicano a partire  dall'anno di imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di  conversione del presente decreto.
Art. 11
(Wireless nelle scuole)
 
1. È autorizzata la spesa di euro 5 milioni nell'anno 2013 e  di euro 10 milioni nell'anno 2014 per assicurare alle istituzioni scolastiche  statali secondarie, prioritariamente di secondo grado, la realizzazione e la  fruizione della connettività wireless per l'accesso degli studenti a materiali  didattici e a contenuti digitali. Le risorse sono assegnate alle istituzioni  scolastiche in proporzione al numero di edifici scolastici.
Art. 12
(Dimensionamento delle istituzioni scolastiche)
 
1. Al fine di consentire l'ottimale dimensionamento delle  istituzioni scolastiche e la programmazione degli organici, all'articolo 19 del  decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge  15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modificazioni: 
a) al comma 5 la parola "Alle" è sostituita da "Negli anni  scolastici 2012/2013 e 2013/2014 alle"; b) al comma 5-bis le parole "A decorrere  dall'anno scolastico 2012-2013" sono sostituite dalle parole "Negli anni  scolastici 2012-2013 e 2013-2014"; dopo il comma 5-bis è aggiunto il seguente:  "5-ter. I criteri per l'individuazione delle istituzioni scolastiche ed  educative sede di dirigenza scolastica e di direttore dei servizi generali e  amministrativi sono definiti con accordo in sede di Conferenza unificata di cui  all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, fermi restando  gli obiettivi finanziari di cui ai commi 5 e 5-bis, come modificati dalla legge  12 novembre 2011, n. 183, su proposta del Ministero dell'istruzione,  dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e  delle finanze. Fino al termine dell'anno scolastico nel corso del quale è  adottato l'accordo di cui al periodo precedente si applicano le regole di cui ai  commi 5 e 5-bis.". 
2. Dall'attuazione del comma 1 non possono derivare nuovi o  maggiori oneri per la finanza pubblica. 
3. La Scuola per l'Europa di Parma di cui all'articolo 1,  comma 1, della legge 3 agosto 2009, n. 115 rientra tra le amministrazioni  pubbliche, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo  2001, n. 165.
Art. 13
(Integrazione delle anagrafi degli studenti)
 
1. Al fine di realizzare la piena e immediata operatività e  l'integrazione delle anagrafi di cui all'art. 3 del decreto legislativo 15  aprile 2005, n. 76, entro l'anno scolastico 2013/2014 le anagrafi regionali  degli studenti e l'anagrafe nazionale degli studenti sono integrate nel sistema  nazionale delle anagrafi degli studenti. 
2. Le modalità di integrazione delle anagrafi di cui al comma  1 e di accesso alle stesse sono definite, prevedendo la funzione di  coordinamento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca,  nel rispetto di quanto disposto dall'art. 3 comma 4, del decreto legislativo 15  aprile 2005, n. 76, sentito il parere del Garante per la protezione dei dati  personali. 
3. Dal presente articolo non possono derivare nuovi o  maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Art. 14
(Istituti tecnici superiori)
 
1. All'articolo 52, comma 2, lettera a), del decreto-legge 9  febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012,  n. 35, sono soppresse le parole da "con la costituzione" fino alla fine del  periodo. 
2. Dal presente articolo non possono derivare nuovi o  maggiori oneri per la finanza pubblica inerenti alla costituzione o al  funzionamento degli istituti tecnici superiori.
Art. 15
(Personale scolastico)
 
1. Per garantire continuità nell'erogazione del servizio  scolastico ed educativo e conferire il maggior grado possibile di certezza nella  pianificazione degli organici della scuola, in esito a una specifica sessione  negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della  scuola, che assicuri l'invarianza finanziaria, con decreto del Ministro  dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro  dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione  e la semplificazione, nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di  finanza pubblica, nell'ambito delle risorse rese disponibili per effetto della  predetta sessione negoziale, è definito un piano triennale per l'assunzione a  tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni  2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle  relative cessazioni del predetto personale e degli effetti del processo di  riforma previsto dall'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,  convertito, con modificazioni. dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, fatto salvo  quanto previsto in relazione all'articolo 2, comma 414. della legge 24 dicembre  2007, n 244. Il piano è annualmente verificato dal Ministero dell'istruzione,  dell'università e della ricerca, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle  finanze e con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della  funzione pubblica, ai fini di eventuali rimodulazioni che si dovessero rendere  necessarie. fermo restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni di  cui all'articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e  successive modificazioni. 
2. Al fine di assicurare continuità al sostegno agli alunni  con disabilità, all'articolo 2, comma 414, della legge 24 dicembre 2007, n. 244,  dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "La predetta percentuale è  rideterminata, negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015, in misura pari  rispettivamente al settantacinque per cento e al novanta per cento ed è pari al  cento per cento a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016". 
3. Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della  ricerca è autorizzato, a decorrere dall'anno scolastico 2013/2014, ad assumere a  tempo indeterminato docenti a copertura di tutti i posti vacanti e disponibili  nell'organico di diritto di cui all'articolo 2, comma 414, della legge 24  dicembre 2007, n. 244, ferma restando la procedura autorizzatoria di cui  all'articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. 
4. A decorrere dal 1° gennaio 2014 sono apportate le seguenti  modificazioni: a) all'articolo 14 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.  135:  1) il comma 13 è abrogato;  2) al primo periodo del comma 15, le parole "dei commi 13 e  14" sono sostituite dalle seguenti: "del comma 14";  3) al secondo periodo del comma 15, le parole "dai predetti  commi 13 e 14" sono sostituite dalle seguenti: "dal predetto comma 14";   4) il comma 15 dell'articolo 19 del decreto legge 6 luglio  2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 è  abrogato. 
5. Ai fini della dichiarazione di inidoneità del personale  docente della scuola alla propria funzione per motivi di salute, le commissioni  mediche operanti presso le aziende sanitarie locali sono integrate, senza nuovi  o maggiori oneri per la finanza pubblica, da un rappresentante del Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca designato dal competente  ufficio scolastico regionale. 
6. Al personale docente della scuola dichiarato,  successivamente al 1° gennaio 2014, permanentemente inidoneo alla propria  funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, si applica, anche in  corso d'anno scolastico, la procedura di cui all'articolo 19, commi da 12 a 14,  del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla  legge 15 luglio 2011, n. 111, con conseguente assunzione, su istanza di parte da  presentare entro 30 giorni dalla dichiarazione di inidoneità, della qualifica di  assistente amministrativo o tecnico ovvero, in assenza di istanza o in ipotesi  di istanza non accolta per carenza di posti disponibili, applicazione  obbligatoria della mobilità intercompartimentale in ambito provinciale verso le  amministrazioni che presentino vacanze di organico, anche in deroga alle facoltà  assunzionali previste dalla legislazione vigente con mantenimento del maggior  trattamento stipendiale mediante assegno personale riassorbibile con i  successivi miglioramenti economici a qualsiasi titolo conseguiti. 
7. Entro il 20 dicembre 2013 il personale docente della  scuola, che alla data di entrata in vigore del presente decreto-legge è già  stato dichiarato permanentemente inidoneo alla propria funzione per motivi di  salute, ma idoneo ad altri compiti, è sottoposto a nuova visita da parte delle  commissioni mediche competenti, integrate secondo le previsioni di cui al comma  5, per una nuova valutazione dell'inidoneità. In esito a detta visita. ove la  dichiarazione di inidoneità non sia confermata, il personale interessato torna a  svolgere la funzione docente. Al personale per il quale è confermata la  precedente dichiarazione di inidoneità si applica il comma 6 del presente  articolo. In tal caso i 30 giorni di cui al comma 6 decorrono dalla data di  conferma della inidoneità. Il suddetto personale può comunque chiedere, senza  essere sottoposto a nuova visita, l'applicazione del comma 6. 
8. In relazione ai trasferimenti di personale inidoneo di cui  ai commi 6 e 7, operati in deroga alle facoltà assunzionali, con decreto del  Ministro dell'economia e delle finanze, sono trasferite alle amministrazioni  riceventi le corrispondenti risorse finanziarie. Il Ministero dell'istruzione  dell'università e della ricerca comunica, con cadenza trimestrale. al Ministero  dell'economia e delle finanze - Dipartimento della ragioneria generale dello  Stato ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della  funzione pubblica le unità trasferite e le relative risorse anche ai fini  dell'adozione delle occorrenti variazioni di bilancio. 
9. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 14, comma 14,  del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95. convertito, con modificazioni, dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135, anche nell'anno scolastico 2013-2014 al relativo  personale è consentito di transitare su altra classe di concorso docente per la  quale sia abilitato o in possesso di idoneo titolo, purchè non sussistano  condizioni di esubero nella relativa provincia. 
10. Il Comitato di cui all'articolo 64, comma 7, del  decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge  6 agosto 2008, n. 133, verifica gli effetti finanziari delle disposizioni del  presente articolo ai fini della determinazione del Fondo di cui al comma 9 dello  stesso articolo 64.
Art. 16
(Formazione del personale scolastico)
 
1. Al fine di migliorare il rendimento della didattica,  particolarmente nelle zone in cui i risultati dei test di valutazione sono meno  soddisfacenti ed è maggiore il rischio socio-educativo, e potenziare le capacità  organizzative del personale scolastico, per l'anno 2014 è autorizzata la spesa  di euro 10 milioni, oltre alle risorse previste nell'ambito di finanziamenti di  programmi europei e internazionali, per attività di formazione obbligatoria del  personale scolastico con particolare riferimento: a) al rafforzamento delle  conoscenze e delle competenze di ciascun alunno, necessario per aumentare  l'attesa di successo formativo, in particolare nelle regioni ove i risultati  delle valutazioni sugli apprendimenti effettuate dall'Istituto nazionale per la  valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi), anche  in relazione alle rilevazioni OCSE-Pisa, risultano inferiori alla media  nazionale; b) al potenziamento delle competenze nelle aree ad alto rischio  socio-educativo e a forte concentrazione di immigrati; c) all'aumento delle capacità nella gestione e programmazione  dei sistemi scolastici; d) all'aumento delle competenze relativamente ai  processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica; e) all'aumento delle  competenze dei docenti degli istituzioni scolastiche impegnate nei percorsi di  alternanza scuola-lavoro. 
2. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università  e della ricerca sono definite le modalità di organizzazione e gestione delle  attività formative di cui al comma 1, anche attraverso convenzioni con le  università statali e non statali, da individuare nel rispetto dei principi di  concorrenza e trasparenza. 
3. Al fine di promuovere la formazione culturale del  personale docente della scuola, con decreto del Ministro per i beni e le  attività culturali, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università  e della ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare  entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione  del presente decreto, sono definite le modalità per l'accesso gratuito del  suddetto personale ai musei statali e ai siti di interesse archeologico, storico  e culturale gestiti dallo Stato in via sperimentale per l'anno 2014, nei limiti  del Fondo di cui al periodo successivo. A tal fine è istituito nello stato di  previsione del Ministero per i beni e le attività culturali un Fondo per il  recupero delle minori entrate per l'ingresso gratuito al personale docente della  scuola, con la dotazione finanziaria di euro 10 milioni per l'anno 2014, a  titolo di recupero delle minori entrate di cui al precedente periodo. Con il  medesimo decreto di cui al primo periodo sono definite le modalità di  monitoraggio degli accessi gratuiti e dei conseguenti oneri, al fine di  eventuali interventi per gli esercizi successivi.
Art. 17
(Dirigenti scolastici)
 
1. Al fine di garantire continuità e uniformità a livello  nazionale al reclutamento dei dirigenti scolastici, l'articolo 29 del decreto  legislativo 30 marzo 2001, n. 165 è sostituito dal seguente: "Art. 29  Reclutamento dei dirigenti scolastici 
1. Il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza  mediante corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale  dell'amministrazione. Il corso-concorso viene bandito annualmente per tutti i  posti vacanti, il cui numero è comunicato dal Ministero dell'istruzione,  dell'università e della ricerca alla Presidenza del Consiglio dei ministri -  Dipartimento della funzione pubblica e alla Scuola nazionale  dell'amministrazione, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze e fermo  restando il regime autorizzatorio in materia di assunzioni di cui all'articolo  39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e successive  modificazioni. Al corso concorso-possono essere ammessi candidati in numero-  superiore-a quello dei posti, secondo una percentuale massima del venti per  cento, determinata dal decreto di cui all'ultimo periodo. Al concorso per  l'accesso al corso-concorso può partecipare il personale docente ed educativo  delle istituzioni scolastiche ed educative statali, in possesso del relativo  diploma di laurea, che abbia maturato dopo la nomina in ruolo un periodo di  servizio effettivo di almeno cinque anni. È previsto il pagamento di un  contributo, da parte dei candidati, per le spese della procedura concorsuale. Il  concorso può comprendere una prova preselettiva e comprende una o più prove  scritte, cui sono ammessi tutti coloro che superano la preselezione, e una prova  orale, a cui segue la valutazione dei titoli. Il corso-concorso si svolge presso  la Scuola nazionale dell'amministrazione, in giorni e orari e con metodi  didattici compatibili con l'attività didattica dei partecipanti, con eventuale  riduzione del carico didattico. Le spese di viaggio e alloggio sono a carico dei  partecipanti. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta  del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di concerto con il  Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e con il Ministro  dell'economia e delle finanze, sono definite le modalità di svolgimento delle  procedure concorsuali. la durata del corso e le forme di valutazione dei  candidati ammessi al corso.". 
2. Il decreto di cui all'articolo 29. comma 1, del decreto  legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dal precedente comma 1, è  adottato entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione  del presente decreto. 
3. Le risorse iscritte nello stato di previsione del  Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per il reclutamento e  la formazione iniziale dei dirigenti scolastici sono trasferite alla Scuola  nazionale dell'amministrazione e costituiscono limite di spesa per  l'organizzazione dei corsi-concorsi di cui al comma 1. 
4. Il comma 618 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006,  n. 296 è abrogato. Ai concorsi per il reclutamento dei dirigenti scolastici già  banditi alla data di entrata in vigore del presente decreto continuano ad  applicarsi le disposizioni del comma 618 dell'articolo 1 della citata legge. 
5. In deroga a quanto previsto dai parametri di cui  all'articolo 459, commi 2 e 3, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, a  far data dalla data di entrata in vigore del presente decreto e per il solo armo  scolastico 2013/2014, nelle regioni nelle quali uno dei concorsi a posti di  dirigente scolastico banditi rispettivamente con decreto direttoriale 22  novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, 4a serie speciale, n. 94 del  26 novembre 2004, e con decreto direttoriale 13 luglio 2011. pubblicato nella  Gazzetta ufficiale, 4a serie speciale, n. 56 del 15 luglio 2011, non si è ancora  concluso con la definitiva approvazione delle graduatorie, per un numero non  superiore a quello dei posti banditi con il suddetto decreto direttoriale,  vacanti e disponibili, con priorità per le istituzioni scolastiche con maggior  numero di studenti e per quelle situate nelle aree caratterizzate da specificità  linguistiche, i docenti di cui al comma 1 del predetto articolo 459, che  prestano la propria attività d'insegnamento presso istituzioni scolastiche  autonome, non assegnate a dirigenti scolastici con incarico a tempo  indeterminato o alla conferma degli incarichi di presidenza di cui all'art.  1-sexies del decreto-legge 31 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni,  dalla legge 31 marzo 2005, n. 43, ma conferite in reggenza a dirigenti aventi  incarico presso altra istituzione scolastica autonoma, possono ottenere  l'autorizzazione all'esonero dall'insegnamento, indipendentemente dai criteri  previsti dai commi 2 e 3 dell'articolo 459 suddetto. 
6. Gli incarichi di reggenza ai dirigenti scolastici titolari  presso altre istituzioni scolastiche e gli esoneri dall'insegnamento, conferiti  nelle scuole individuate al comma 5, cessano alla conclusione, nella relativa  regione della procedura concorsuale per i1 reclutamento dei dirigenti scolastici  indetta con decreto direttoriale 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta  ufficiale, 4a serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004, o di quella indetta  con decreto direttoriale 13 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, 4a  serie speciale. n. 56 del 15 luglio 2011, con la nomina in corso d'anno, ove  possibile. dei vincitori di concorso, nel limite delle assunzioni già  autorizzate, ovvero alla assegnazione, alle predette scuole, di un dirigente  scolastico titolare, con incarico a tempo indeterminato. 
7. Alla sostituzione dei docenti in esonero ai sensi del  comma 5 si procede con supplenze temporanee, il cui termine finale di durata è  individuato contestualmente alle cessazioni di cui al comma 6. Alla relativa  spesa si dà copertura a valere sulle facoltà assunzionali relative ai dirigenti  scolastici con riferimento alle assunzioni già autorizzate e, in subordine,  mediante utilizzo delle risorse iscritte sul Fondo unico nazionale per la  retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici. Il Ministero  dell'economia e delle finanze è autorizzato, con proprio decreto, ad apportare  le necessarie variazioni di bilancio. 
8. Nell'ipotesi di rinnovazione delle procedure concorsuali  per il reclutamento dei dirigenti scolastici in seguito ad annullamento  giurisdizionale, al fine di assicurare la tempestiva conclusione delle  operazioni, qualora il numero dei concorrenti sia superiore alle 300 unità, la  composizione della commissione può prevedere l'integrazione, per ogni gruppo di  300 o frazione di 300, con altri componenti in numero sufficiente a costituire  sottocommissioni, a ciascuna delle quali è preposto un presidente aggiunto ed è  assegnato un segretario aggiunto. Il presidente della commissione cura il  coordinamento delle sottocommissioni. Anche nel caso di rinnovazione  concorsuale, a ciascuna delle sottocommissioni non può comunque essere assegnato  un numero di candidati inferiore a cento. A tal fine è autorizzata la spesa di  euro 100.000 nell'anno 2013 e di euro 400.000 nel 2014.
Art. 18
(Dirigenti tecnici per il sistema nazionale di valutazione)
 
1. Per le necessità di cui all'articolo 2, comma  4-undevicies, lettera c), del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225,  convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, il Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca è autorizzato ad assumere i  vincitori e gli idonei della procedura concorsuale a 145 posti di dirigente  tecnico pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 5 febbraio 2008, n. 10 - 4a  Serie speciale "Concorsi ed esami", in aggiunta alle facoltà assunzionali di cui  all'articolo 3. comma 102, della legge 24 dicembre 2007. n. 244, a decorrere dal  2014. Al relativo onere, pari ad euro 8.1 milioni a decorrere dall'anno 2014, si  provvede mediante utilizzo dei risparmi di spesa di cui al comma 2. 
2. All'articolo 4, comma 6, della legge 10 dicembre 1997. n.  425, le parole da ", provinciale" fino a "interregionale." sono sostituite da "e  provinciale.". Conseguentemente l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3,  comma 2, della legge 11 gennaio 2007, n. 1, è ridotta di euro 8,1 milioni a  decorrere dall'anno 2014.
Art. 19
(Alta formazione artistica, musicale e coreutica)
 
1. Al fine di garantire il regolare avvio dell'anno  accademico 2013-2014, fermi restando il limite percentuale di cui all'articolo  270, comma 1, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, il ricorso in via  prioritaria alle graduatorie previste dall'articolo 2, comma 6, della legge 21  dicembre 1999, n. 508, e il regime autorizzatorio di cui all'articolo 39 della  legge 27 dicembre 1997, n. 449, le graduatorie nazionali di cui all'articolo  2-bis del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, convertito con modificazioni,  dalla legge 4 giugno 2004, n. 143, sono trasformate in graduatorie nazionali a  esaurimento, utili per l'attribuzione degli incarichi di insegnamento con  contratto a tempo indeterminato e determinato. 
2. I contratti a tempo determinato in essere nell'anno  accademico 2012-2013, stipulati con il personale docente delle istituzioni  dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) che abbia maturato  almeno 3 anni accademici in incarichi di insegnamento, possono essere rinnovati  per il solo anno accademico 2013-2014, nelle more dell'adozione del regolamento  di cui all'articolo 2, comma-7 lettera e). della legge -21 dicembre 1999, n.  508, per la copertura di posti che risultino vacanti e disponibili. in subordine  agli incarichi di cui al comma 1. 
3. Al fine di dare attuazione alle linee programmatiche degli  organi di governo delle Istituzioni di cui all'articolo 1 della legge 21  dicembre 1999, n. 508, le funzioni di direttore amministrativo di cui  all'articolo 13, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 28  febbraio 2003, n. 132, sono attribuite. con incarico deliberato dal Consiglio di  amministrazione, a personale dell'area "Elevata professionalità" del comparto  Afam in possesso di laurea magistrale nello specifico ambito professionale  dell'incarico da ricoprire o, in assenza di detto personale, a personale con  profilo equivalente di altre pubbliche amministrazioni collocato in posizione di  comando o in aspettativa, a valere sulle facoltà assunzionali di cui  all'articolo 39 della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Dall'applicazione del  presente comma non possono derivare maggiori oneri a carico della fmanza  pubblica. 
4. Nelle more di un processo di razionalizzazione degli  Istituti superiori di studi musicali non statali ex pareggiati nell'ambito del  sistema dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, al fine di  rimediare alle gravi difficoltà finanziarie degli stessi, è autorizzata per  l'anno finanziario 2014 la spesa di 3 milioni di euro. 
5. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università  e della ricerca si provvede a ripartire le risorse di cui al comma 4, sulla base  di criteri, definiti con lo stesso decreto, che tengono conto della spesa  storica di ciascun istituto.
CAPO III
Altre disposizioni
Art. 20
(Corsi di laurea ad accesso programmato)
 
1. L'articolo 4 del decreto legislativo 14 gennaio 2008, n.  21 è abrogato. L'articolo 4 del citato decreto legislativo n. 4 del 2008 non è  applicato agli esami di ammissione ai corsi universitari già indetti e non  ancora conclusi alla data di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 21
(Formazione specialistica dei medici)
 
1. All'articolo 36, comma 1, del decreto legislativo 17  agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti  modificazioni: 
a) le parole «delle commissioni giudicatrici» sono sostituite  dalle seguenti: «della commissione»; 
b) la lettera d) è sostituita dalla seguente: «all'esito  delle prove è formata una graduatoria nazionale in base alla quale i vincitori  sono destinati alle sedi prescelte, in ordine di graduatoria. Sono fatte salve  le disposizioni di cui all'articolo 757, comma 2, del decreto legislativo 15  marzo 2010, n. 66.». 
2. All'articolo 39, comma 3, del decreto legislativo 17  agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, le parole "ed è determinato  annualmente" sono sostituite dalle seguenti: "e, a partire dall'anno accademico  2013-2014, è determinato ogni tre anni,".
Art. 22
(Organizzazione dell'Anvur e degli enti di ricerca)
 
1. All'articolo 2, comma 140, del decreto-legge 3 ottobre  2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n.  286, sono apportate le seguenti modifiche: 
a) al primo periodo sono premessi i seguenti: «I componenti  dell'organo direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema  universitario e della ricerca (ANVUR) sono nominati con decreto del Presidente  della Repubblica, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e  della ricerca formulata sulla base di un elenco di persone, definito da un  comitato di selezione, che rimane valido per un anno. La durata del mandato dei  suddetti componenti, compresi quelli eventualmente nominati in sostituzione di  componenti cessati dalla carica, è di quattro anni.»; 
b) alla lettera b) le parole "la nomina e la durata in  carica" sono sostituite dalle seguenti: "i requisiti e le modalità di nomina". 
2. In via di prima applicazione del presente articolo, per la  nomina dei componenti dell'organo direttivo dell'Agenzia nazionale di  valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), fino alla nomina  del nuovo comitato di selezione è utilizzato l'elenco di persone definito ai  sensi dell'articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 1  febbraio 2010, n. 76, esistente alla data di entrata in vigore del presente  decreto. Per i componenti del Consiglio direttivo dell'ANVUR in carica alla data  di entrata in vigore del presente decreto resta fermo quanto previsto  dall'articolo 6, comma 4, del citato decreto del Presidente della Repubblica n.  76 del 2010. 
3. All'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2009,  n. 213, dopo il comma 2 è inserito il seguente: "2-bis. I nominativi proposti ai  sensi del comma 2 possono essere utilizzati entro un anno dalla formulazione  della proposta". 
4. In via di prima applicazione del presente articolo, per le  nomine di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213,  successive alla data di entrata in vigore del presente decreto, la procedura ivi  prevista viene seguita con la nomina di un nuovo comitato di selezione.
Art. 23
(Finanziamento degli enti di ricerca)
 
1. All'articolo 1, comma 188, della legge 23 dicembre 2005,  n. 266, la parola "anche" è sostituita dalle seguenti: "ovvero di progetti  finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti, i cui  oneri non risultino a carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo  di finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento ordinario delle  università, fatta eccezione per quelli". 
2. L'articolo 4 del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n.  213, è sostituito dal seguente: 
"Art. 4
Finanziamento degli enti di ricerca
 
1. La ripartizione del fondo ordinario per gli enti di  ricerca finanziati dal Ministero. di cui all'articolo 7 del decreto legislativo  5 giugno 1998, n. 204, è effettuata sulla base della programmazione strategica  preventiva di cui all'articolo 5, e considerando la specifica missione dell'ente  nonchè tenendo conto, per la ripartizione di una quota non inferiore al 7 per  cento del fondo e soggetta ad incrementi annuali, della valutazione della  qualità della ricerca scientifica (VQR), in quanto rilevante, e di specifici  programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. I criteri e le  motivazioni di assegnazione della predetta quota sono disciplinati con decreto  avente natura non regolamentare del Ministro. 
1-bis. Salvo quanto previsto dal comma 1, le quote del fondo  ordinario assegnate, in sede di riparto, per specifiche finalità e che non  possono essere più utilizzate per tali scopi, previa motivata richiesta e  successiva autorizzazione del Ministero, possono essere destinate ad altre  attività o progetti attinenti alla programmazione degli enti.".
Art. 24
(Personale degli enti di ricerca)
 
1. Per far fronte agli interventi urgenti connessi  all'attività di protezione civile, concernenti la sorveglianza sismica e  vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio, l'Istituto  nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) è autorizzato ad assumere, nel  quinquennio 20142018, complessive 200 unità di personale ricercatore, tecnologo  e di supporto alla ricerca, in scaglioni annuali di 40 unità di personale, nel  limite di una maggiore spesa di personale pari a euro 2 milioni nell'anno 2014,  4 milioni nell'anno 2015, 6 milioni nell'anno 2016, 8 milioni nell'anno 2017 e  10 milioni a partire dall'anno 2018. 
2. L'approvazione del fabbisogno del personale, la  consistenza e le variazioni dell'organico strettamente necessarie sono disposti  ai sensi dell'articolo 5. comma 4, del decreto legislativo 31 dicembre 2009, n.  213, con decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca,  previo parere favorevole del Ministero dell'economia e delle finanze e del  Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione. entro sessanta  giorni dall'entrata in vigore del presente decreto. 
3. Per il periodo dal 2014 al 2018, il fabbisogno finanziario  annuale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), determinato  ai sensi della legge 24 dicembre 2012, n. 228, articolo 1, comma 116, è  incrementato degli oneri derivanti dal comma 1. 
4. Gli enti di ricerca di cui all'articolo comma 1, del  decreto legislativo 31 dicembre 2009, n. 213 possono procedere al reclutamento  per i profili di ricercatore e tecnologo, nei limiti delle facoltà assunzionali,  senza il previo espletamento delle procedure di cui all'articolo 34-bis del  decreto legislativo 30 marzo 2001. n. 165.
Art. 25
(Disposizioni tributarie in materia di accisa)
 
1. A decorrere dal 10 ottobre 2013, nell'Allegato I al testo  unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e  sui consumi e le relative sanzioni penali e amministrative, approvato con il  decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, le  aliquote di accisa relative ai prodotti di seguito elencati sono determinate  nelle seguenti misure: a) birra: euro 2,66 per ettolitro e per grado-Plato; b)  prodotti alcolici intermedi: euro 77,53 per ettolitro; c) alcole etilico: euro  905,51 per ettolitro anidro. 
2. Per l'anno 2014 e poi a decorrere dall'anno 2015, le  aliquote di accisa rideterminate dall'articolo 14, comma 2, del decreto-legge 8  agosto 2013, n. 91, sono stabilite nelle misure indicate al comma 3 del presente  articolo. 
3. Nell'Allegato I al testo unico delle disposizioni  legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e le relative  sanzioni penali e amministrative, approvato con il decreto legislativo 26  ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, le aliquote di accisa relative  ai prodotti di seguito elencati sono determinate nelle seguenti misure: 
a) a decorrere dal l° gennaio 2014: birra: euro 2,70 per  ettolitro e per grado-Plato; prodotti alcolici intermedi: euro 78,81 per  ettolitro; alcole etilico: euro 920,31 per ettolitro anidro. 
b) a decorrere dal 1° gennaio 2015: birra: euro 2,99 per  ettolitro e per grado-Plato; prodotti alcolici intermedi: euro 87,28 per  ettolitro; alcole etilico: euro 1019,21 per ettolitro anidro." 
Art. 26
(Modifiche alle imposte di registro, ipotecaria e catastale)
 
1. Il comma 3 dell'articolo 10 del decreto legislativo 14  marzo 2011, n. 23, è sostituito dal seguente: "3. Gli atti assoggettati  all'imposta di cui ai commi 1 e 2 e tutti gli atti e le formalità direttamente  conseguenti posti in essere per effettuare gli adempimenti presso il catasto ed  i registri immobiliari sono esenti dall'imposta di bollo, dai tributi speciali  catastali e dalle tasse ipotecarie e sono soggetti a ciascuna delle imposte  ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro cinquanta.". 
2. L'importo di ciascuna delle imposte di registro,  ipotecaria e catastale stabilito in misura fissa di euro 168 da disposizioni  vigenti anteriormente al l ° gennaio 2014 è elevato ad euro 200. 
3. Le disposizioni del comma 2 hanno effetto dal 1° gennaio  2014 e, in particolare, hanno effetto per gli atti giudiziari pubblicati o  emanati, per gli atti pubblici formati, per le donazioni fatte e per le  scritture private autenticate a partire da tale data, per le scritture private  non autenticate e per le denunce presentate per la registrazione dalla medesima  data, nonchè per le formalità di trascrizione, di iscrizione, di rinnovazione  eseguite e per le domande di annotazione presentate a decorrere dalla stessa  data.
Art. 27
(Norme finanziarie)
 
1. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 10, comma 5,  del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla  legge 27 dicembre 2004, n. 307 è incrementata di 3 milioni di curo per l'anno  2014, di 50 milioni di curo per l'anno 2015 e di 15 milioni di euro decorrere  dall'anno 2016. 
2, Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 2, 3, comma 4, 5,  commi 1 e 3, 6, comma 2, 7, comma 3, 8, comma 2, 10, commi 1 e 3, 11, 15, 16,  commi 1 e 3, 17, commi 1 e 8, 19, comma 4, 24, comma 1, e 25 e dal comma 1 del  presente articolo, pari a 13 milioni di curo per l'anno 2013, a 326,256 milioni  di curo per l'anno 2014, a 450,094 milioni di curo per l'anno 2015 e a 471,545  milioni di curo per l'anno 2016, a 473,545 milioni di curo per l'anno 2017 e  475,545 milioni di curo a decorrere dall'anno 2019, si provvede: 
a) quanto a 13  milioni di curo per l'anno 2013, a 315,539 milioni di curo per l'anno 2014, a  411,226 milioni di curo per l'anno 2015 e a 413,243 milioni di euro a decorrere  dall'anno 2015, mediante corrispondente utilizzo di quota parte delle maggiori  entrate derivanti dagli articoli 25 e 26; 
b) quanto a 8,717 milioni di curo per l'anno 2014, a 34,868  milioni di curo per l'anno 2015 e a 52,302 milioni di euro a decorrere dall'anno  2016 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui  all'articolo 2 della legge 28 giugno 2012, n. 92. 
c) quanto a 1 milione di curo  a decorrere dall'anno 2014, mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti  rimodulabili di parte corrente iscritti nel bilancio del Ministero  dell'istruzione, dell'università e della ricerca, programma "Iniziative per lo  sviluppo del sistema istruzione scolastica e per il diritto allo studio" della  missione "Istruzione scolastica"; 
d) quanto a euro i milione curo a decorrere  dall'anno 2014 mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti destinati  all'edilizia e alle attrezzature didattiche e strumentali, di cui all'articolo  1, comma 131, della legge 30 dicembre 2004, n, 311, iscritti nel programma  "Istituti di alta cultura" della missione "Istruzione universitaria"; 
e) quanto a curo 1,4 milioni a decorrere dall'anno 2015,  mediante corrispondente riduzione degli stanziamenti rimodulabili di parte  corrente iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione,  dell'università e della ricerca, programma "Sistema universitario e formazione  post-universitaria" della missione "Istruzione universitaria"; f) quanto a 0,6  milioni di curo per l'anno 2015, a 2,6 milioni di euro per l'anno 2016, a 4,6 milioni di euro per l'anno 2017 e  a 6,6 milioni di euro a decorrere dal 2018 mediante corrispondete riduzione del  Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica di cui  all'articolo 1, comma 870, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 
3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad  apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio,
Art. 28
(Entrata in vigore)
 
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della  sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e  sarà presentato alle Camere per la conversione in legge. 
Il presente decreto munito del sigillo dello Stato, sarà  inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica  italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 12 settembre 2013.
NAPOLITANO
Letta, Presidente del Consiglio dei ministri
Carrozza, Ministro dell'istruzione, dell'università e della  ricerca
Saccomanni, Ministro dell'economia e delle finanze
Visto, il Guardasigilli: Cancellieri