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mercoledì 27 aprile 2011

Consiglio Direttivo di ANCI Lombardia sui tagli degli organici delle scuole

Il CONSIGLIO DIRETTIVO
di ANCI Lombardia riunito a Milano in data 30 marzo 2011
VISTA la Circolare del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca del 14 marzo 2011, n. 21, con cui si trasmette il decreto relativo alle dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2011/12, nel quale si prevedono le seguenti riduzioni di unità di personale rispetto all’anno scolastico in corso:

Scuola primaria - 1.424 posti di docente

Scuola secondaria di 1° grado - 235

Scuola secondaria di 2° grado; - 872

VISTO il Piano programmatico del MIUR, redatto nel 2008 d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per il triennio 2009/10, 2010/11, 2011/12, che prevede per il prossimo anno scolastico un’ulteriore riduzione di circa 1.900 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario;
VISTO il verbale del Dipartimento Istruzione di ANCI Lombardia del 24 marzo 2011;
ESPRIME
contrarietà per le riduzioni degli organici del personale docente e A.T.A., che compromettono il livello di qualità e quantità dei servizi scolastici offerti.
SOTTOLINEA
Che in questi anni i Comuni hanno supplito, con risorse proprie, facendosi carico dell’erogazione di servizi di competenza dello Stato. Questo, in futuro, non sarà più possibile a causa della situazione sempre più critica in cui versano le finanze locali.
CONTESTA
il criterio adottato nell’apportare tagli generalizzati agli organici del personale scolastico, che non consente di valorizzare lo sforzo attuato dai Comuni lombardi. Sin dall’avvio della scuola dell’autonomia i Comuni hanno proceduto in diverse forme e occasioni al contenimento della spesa pubblica, dimostrando capacità di programmazione e senso di responsabilità, uniti all’impegno a garantire alle scuole supporto e collaborazione, per garantire il funzionamento dei servizi scolastici e rispondere in modo adeguato alle richieste formulate dalle famiglie lombarde;
CHIEDE
al sig. Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca di valutare i sottoelencati dati ed elementi, relativi al sistema scolastico lombardo, che da sempre vede il ruolo attivo dei Comuni nella realizzazione dei servizi previsti dalle norme per il diritto allo studio, nel sostegno alle scuole per gli interventi di integrazione scolastica degli alunni con disabilità, nelle attività di facilitazione dell’inclusione di alunni stranieri, nell’allestimento di aule e laboratori per progetti approvati dagli organi collegiali delle scuole, nel garantire sicurezza e messa a norma degli edifici scolastici:
Istituti autonomi funzionanti in Lombardia nell’anno scolastico 2010/11: n. 1.295
Istituti privi di Dirigente Scolastico: n. 320 (cioè scuole in cui il Dirigente di altro istituto ha ricevuto incarico di reggenza)
Media della popolazione scolastica in Lombardia: n. 870 alunni (parametro min-max DPR n. 233/98: n. 500 / 900 alunni)
Effetti dell’applicazione dell’art. 64 della Legge n. 133/08 nel triennio 2009/10, 2010/11, 2011/12 in Lombardia (in presenza di aumento della popolazione scolastica): Docenti:
- Scuola primaria - 2.985 posti
- Scuola secondaria di 1° grado - 3.336 posti
- Scuola secondaria di 2° grado - 3.272 posti
per un totale di 9.593 posti di docente in meno
Personale A.T.A. (previsione) - 5.700 posti in meno

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, a fronte del consistente aumento di popolazione scolastica nel triennio e della conseguente richiesta formulata dai Dirigenti Scolastici, i Comuni hanno constatato l’insufficiente assegnazione di docenti, che non ha consentito il soddisfacimento delle esigenze espresse. Si ritiene indispensabile ricordare che, nella nostra regione, circa il 60% delle scuole dell’infanzia sono paritarie e che il ruolo dei Comuni è determinante nel sostegno al sistema scolastico integrato. Ci risulta che, in altre parti d’Italia, la presenza di scuole statali sia notevolmente superiore; ancora una volta la Lombardia compensa, con risorse proprie, i mancati interventi dello Stato, anche attraverso l’attivazione di Sezioni Primavera, per le quali si richiede la definizione di risorse certe nonché la tempestività nella loro erogazione.
Per quanto riguarda il Personale A.T.A., l’alto numero di alunni iscritti e frequentanti ha indotto gli enti locali ad accorpare le scuole in istituti comprensivi, articolati in diversi plessi scolastici, per i quali si compie ogni sforzo utile a garantire sicurezza e vigilanza e che nei comuni di minore dimensione demografica costituiscono l’unico spazio di aggregazione sociale. La riduzione di unità di personale ausiliario comporterà difficoltà notevoli nel garantire apertura, chiusura e pulizia delle aule, soprattutto nei piccoli centri, nelle zone disagiate ed in area montana.
Il Consiglio Direttivo di ANCI Lombardia chiede pertanto:
1. Di quantificare il risparmio conseguito dal Ministero con la mancata assegnazione di diverse centinaia di Dirigenti Scolastici, fenomeno che sicuramente si protrarrà nel tempo. Infatti, se non verrà bandito il relativo concorso, il numero dei posti vacanti crescerà progressivamente, per eventuali pensionamenti o trasferimenti. 2. Di rivedere le assegnazioni, in organico di diritto, di posti di docente e Personale A.T.A. alle scuole lombarde, quantomeno compensando le economie conseguite sui posti di Dirigente.
3. Di adottare criteri mirati e non generalizzati nell’assegnazione delle risorse umane, valutando il numero di alunni iscritti e frequentanti ciascun istituto, il numero dei plessi funzionanti, il rapporto alunni per classe e alunni per docente.
4. Di valutare le oggettive esigenze che caratterizzano la domanda di servizi delle famiglie lombarde: richieste di tempo pieno e di servizi mensa e trasporto, presenza di alunni stranieri, necessità di integrazione degli alunni disabili e di attivazione di servizi educativi integrativi (pre- e post scuola).
5. Di istituire tavoli di confronto interistituzionale, come previsto dalle norme vigenti, per garantire agli enti locali l’effettivo esercizio dei ruolo di attori e coprogrammatori dell’offerta formativa e dei servizi, non riducendoli a terminale delle lamentele dell’utenza o a improbabili supplenti dello Stato, visti i problemi che i Comuni stanno affrontando nella stesura dei bilanci.
6. Di confrontare i dati della Lombardia con quelli di altre regioni, pubblicandoli ed attivando in proposito un monitoraggio sistematico.

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